Patti segreti per spartirsi gli appalti pubblici. Accordi di cartello tra le imprese per vincere le gare Consip escludendo gli avversari. Gli appalti per la pulizia delle scuole, quelli per la gestione dell’illuminazione, i lotti per la manutenzione e l’igiene delle sedi istituzionali. Mentre i magistrati di Roma e Napoli indagano sulle tangenti versate per aggiudicarsi i lotti gestiti dalla Centrale unica di acquisto, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone avvia nuove istruttorie sulle intese sottobanco. E segnala alla Procura di Roma le «anomalie» riscontrate nel corso delle verifiche. L’ultima riguarda il mega appalto da 2,7 miliardi di euro al quale mirava Alfredo Romeo, l’imprenditore tuttora in carcere con l’accusa di aver messo «a libro paga» il funzionano Consip Marco Gaspani per l’eliminazione di una ditta che ha consentito al consorzio Cofely, sponsorizzato dal senatore Denis Verdini, di ottenere una fetta consistente della commessa.