“Sono orgoglioso di affermare che questo governo non ha mai smesso di guardare al Sud come un motore di ripresa, rafforzando il sud noi rafforziamo l’intero Paese”. Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la
presentazione del rapporto Svimez. “L’impegno – aggiunge – è stato preso ufficialmente a febbraio quando a Gioia Tauro con il ministro Provenzano presentammo il piano per il Sud, sono felice di poter dire che nonostante le difficoltà di questo momento storico non abbiamo abbandonato le carenze strutturali a se stesse come si faceva in passato, ma abbiamo fatto il contrario, stiamo cercando di approfittare di questa emergenza perché i buoni propositi non rimangano solo sulla carta, abbiamo adottato alcune misure mai prese in passato e ne adotteremo anche altre per far scaturire quel cambiamento strutturale atteso ormai da troppi anni”. Conte sottolinea che il Sud presentava un “grande quadro di sofferenza già prima della pandemia, per questo il grande sforzo messo in atto dal governo tramite una manovra espansiva, oltre 100 mld e una mobilitazione di ammortizzatori sociali senza precedenti sono stati fondamentali per offrire una minima preservazione del tessuto sociale ed economico ma certo non hanno potuto arginare la debolezza della struttura sociale e lavorativa al sud”. “Questa crisi ha colpito tutti – sottolinea il premier – ma è anche vero che non ha colpito tutti allo stesso modo. Questa è una crisi che sta generando anche
nuove disuguaglianze e sta accrescendo alcune deficienze strutturali. La crisi economica si è estesa al mezzogiorno con più drammaticità traducendosi in una vera emergenza sociale, ha incrociato fragilità strutturali, un tessuto produttivo più debole e un mondo del lavoro più frammentato” ha evidenziato il premier sottolineando “il crollo drammatico dell’occupazione femminile”.

Le risorse europee ora rappresentano “un’occasione imperdibile” sostiene il premier, menzionando tra i  progetti del Recovery Plan la riforma per il tempo pieno su tutto il territorio nazionale, “per garantire un’effettiva possibilità alle famiglie e soprattutto alle donne di inserirsi nel mercato del lavoro” e la scelta di Napoli per un Polo Agritech. “Proprio in questi giorni – spiega inoltre Conte – stiamo definendo l’accordo con Arcelor Mittal per completare il progetto di investimenti all’insegna
di un partenariato pubblico-privato per l’ex Ilva di Taranto: sappiamo come quella comunità sta soffrendo e stiamo offrendo un
piano articolato per rilanciare il cantiere Taranto e ci sarà un rilancio dell’Ex Ilva nella direzione spiccata e marcata della
transizione energetica”. “Non ci sarà tregua – assicura il premier – fino a quando saremo costretti a parlare di un territorio diviso, un paese deve essere unito per essere forte, per essere resiliente occorre una piena coesione sociale e territoriale, bisogna crescere insieme e combattere le carenze strutturali e i divari, bisogna far sì che tutti abbiano le medesime chance di crescere nella propria terra, solo così avremo un paese più forte e più solidale”.

Il tema è che se il dopo assomiglia troppo al prima vinceremo la guerra al virus ma perderemo la pace, come
avrebbe detto Keynes. La pandemia non è un cigno nero nero ma accelera dinamiche e storture preesistenti” afferma il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano intervenendo alla presentazione del Rapporto Svimez. Secondo il ministro dal rapporto emerge anche il “tema dell’interdipendenza, quanto il Paese sia legato tra Sud e Nord, la dimensione nazionale dei divari territoriali”. Provenzano sottolinea la “necessità di affrontare questo passaggio con una strategia di sistema, mettendo insieme le politiche di investimento, solo così il Sud potrà dare un contributo determinante nella ripartenza, il Piano Sud 2030 sposa questi indirizzi e anche l’allarme contenuto nel rapporto”. Per il ministro decisiva è la “svolta in Europa, l’austerità ci ha spezzato le gambe nella crisi precedente e ha avuto effetti territoriali molto diversi”. Provenzano afferma poi che “non bastano misure difensive come il reddito di emergenza per evitare una voragine occupazionale, la soluzione resta sempre quella di rilanciare gli investimenti pubblici e privati e il Piano Sud punta su questo”. Il ministro ricorda infine come siano previsti “140 mld aggiuntivi per il Sud nel prossimo settennio” e sottolinea la necessità di “spingere l’intero tessuto produttivo verso l’ìnnovazione”.

(novecolonne)