“La decisione dopo la revoca delle indagini al Noe. Oggi l’interrogatorio dell’imprenditore napoletano”. Violazione del segreto d’ufficio: è questo il reato ipotizzato dalla Procura di Roma nell’inchiesta sulle «soffiate» nell’indagine Consip, al momento senza indagati. E’ il passo successivo alla revoca della delega d’indagine ai carabinieri del Nucleo di tutela ambiente (sostituiti dai colleghi del Nucleo investigativo) che hanno lavorato al caso Consip per i magistrati di Napoli. Un passo che ha alimentato le voci su una valutazione negativa nei confronti del modus operandi dei colleghi napoletani, i magistrati Henry John Woodcock e Celeste Carrano che coordinano l’inchiesta collegata. Ieri è arrivata la smentita, in parte obbligata proprio dal fatto che i due uffici debbano collaborare.