Roma, giovedì 18 luglio 2019 –Diventare poliziotto, ufficiale di Marina, pilota militare: oggi questo è ancora un sogno impossibile per chi è celiaco, perché l’esonero introdotto negli anni 80, per il servizio di leva obbligatorio, non riguardava tanto la diagnosi quanto le difficoltà logistiche per garantire un servizio mensa sicuro. A distanza di 33 anni da quel decreto è stata fatta tanta strada. Le conoscenze attuali e il mercato dei prodotti senza glutine consentono oggi di garantire pasti per celiaci in ogni situazione, anche in emergenza: per questo l’Associazione Nazionale Celiachia (AIC) ha chiesto, in un recente incontro con la Presidenza della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, che si ricerchino soluzioni idonee, in ambito logistico, a rimuovere gli ostacoli di accesso ai concorsi per la carriera militare, soprattutto nel solco delle tutele giustamente garantite ai membri dei corpi militari che ricevono la diagnosi nel corso della carriera. AIC appoggia perciò il Disegno di Legge 841- presentato in Senato il 4 Ottobre 2018 dalla senatrice Daniela Donno (M5S) e ancora in itinere – recante “Delega al Governo in materia di accesso alla carriera militare per i soggetti affetti da celiachia e da intolleranze alimentari”. All’incontro hanno partecipato per AIC il presidente Giuseppe Di Fabio, il direttore generale Caterina Pilo e il dottor Marco Silano dell’ISS e coordinatore del board scientifico di AiC alla presenza del Presidente della Commissione difesa della Camera dei Deputati on Gianluca Rizzo che in un proprio comunicato osserva: “Ho accolto favorevolmente questa richiesta d’incontro perché già nella scorsa legislatura avevo presentato una interrogazione al Governo sulle problematiche legate alla celiachia da parte degli appartenenti alle Forze Armate. Si è trattato di un scambio utile e sarà mia cura sensibilizzare i componenti della Commissione difesa su questo tema che ormai coinvolge una parte sempre più importante della popolazione”.
“Dopo la Direttiva IGESAN 0047571 del 9 Aprile 2015 con cui il Ministero della Difesa tutela tutti coloro che ricevono la diagnosi di celiachia quando già operano in un corpo militare, evitando quindi che siano messi a riposo forzato, demansionati o riformati, le nuove consapevolezze scientifiche, il miglioramento delle condizioni di vita e l’accesso facilitato alla dieta senza glutine rendono anacronistico il veto ai celiaci, che discende dall’esenzione dal servizio militare sancito a inizio anni ‘80 – spiega Di Fabio – Per i tanti giovani che hanno volontà e vocazione di mettere il loro operato al servizio dello Stato è difficilmente comprensibile come sia possibile gestire la permanenza in servizio di chi ha avuto la diagnosi di celiachia quando già arruolato e allo stesso tempo si precluda a loro la partecipazione ai concorsi”. Oggi il mercato ha facilitato l’accesso ai prodotti gluten-free, così come la preparazione di alimenti senza glutine, tanto che il Ministero della Difesa nella precedente Legislatura ha avviato uno studio per la realizzazione di “razioni K” per diete differenziate, fra cui anche quella senza glutine. Inoltre secondo la legge 123/05 anche le mense delle caserme, assimilabili a mense pubbliche, il cui servizio è ormai per la maggior parte assegnato in appalto esterno ad aziende con adeguato HACCP, dovrebbero fornire un pasto senza glutine. “La stessa AIC – riprende Di Fabio – ha contribuito alla formazione del personale volontario della Protezione Civile Italiana, dimostrando che la dieta senza glutine può essere garantita anche in condizioni di assoluta emergenza. Anche da un punto di vista normativo abbiamo già visto i primi segnali di fattibilità delle nostre istanze, è stata infatti depositata in Senato la proposta di legge n°841 che vede concorde AIC. Auspichiamo perciò che la sensibilità espressa dal Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati costituisca appunto un altro passo avanti nel percorso verso la piena integrazione dei celiaci nelle forze armate per il quale AIC, attraverso i propri esperti nel campo scientifico e dell’alimentazione, si rende disponibile ad ogni forma di collaborazione che sarà richiesta”.
Ufficio stampa Associazione Italiana Celiachia (AIC)