Previsto per oggi il voto del Senato sul codice antimafia, anche se il rischio che la legge si impantani e l’iter si allunghi è ancora vivo: il ddl infatti dovrà poi tornare alla Camera, dove verranno valutate le richieste di modifica presentate dal presidente Anac Cantone. Ieri in aula un pasticcio della maggioranza sulle coperture finanziarie ha allungato i tempi dei lavori, interrotti poi per l’audizione del ministro Minniti. Sul testo la maggioranza vacilla dopo che la capogruppo di Alternativa popolare, Laura Bianconi, decide di lasciare libertà di voto ai suoi senatori. Una scelta sostenuta anche dal leader di Ap Angelino Alfano. Reagiscono i dem, con Mirabelli, capogruppo in commissione Atimafia, che dice: “Se fossi in Allano mi preoccuperei di non affossare un provvedimento costruito anche con il suo contributo quando era ministro dell’Interno”. Ma sarà proprio il Pd a proporre modifiche, dopo le dure parole di Cantone: “La mia netta contrarietà a trasferire sulla corruzione le misure di prevenzione utilizzate contro la mafia l’ho espressa in tempi non sospetti”.