Riprende la crescita dei Distretti produttivi del Sud nel primo trimestre 2021, con un aumento tendenziale dell’export rispetto allo stesso periodo dello scorso anno imputabile in particolar modo a Campania, Sardegna e Sicilia.

A riferirlo è la recensione del Monitor dei Distretti del Mezzogiorno elaborate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo, che evidenzia segnali incoraggianti da parte di tutte le imprese meridionali, confermando le potenzialità di alcuni settori come food e moda.

In particolare, secondo l’opinione dei ricercatori di Intesa San Paolo, i Distretti che hanno fatto registrare lo scorso anno un incremento delle esportazioni grazie alla specializzazione delle filiera agroalimentare, chiudono il primo trimestre dell’anno con un incremento pari al 4.3%.

La crescita dell’agroalimentare negli ultimi anni è stata in continua evoluzione, a tal punto da guadagnarsi un posto di rilievo nelle recensioni del settore export, dove più volte le opinioni positive sul Made in Italy hanno coinvolto il comparto degli alimenti e bevande.

Dai dati Coldiretti riportati da Co.Mark, compagnia specializzata nell’export per le piccole e medie imprese, si evidenzia come già da qualche anno le esportazioni agroalimentari hanno superato il valore di 28,6 miliardi di euro, con una crescita senza precedenti delle vendite di eccellenze locali.

Opinione confermata anche dal Rapporto ICE, secondo cui il settore food sarebbe tra i top performer per l’export del Bel paese.

Secondo quanto riferisce Comark, il settore dei prodotti alimentari e delle bevande avrebbe fatto registrare un giro d’affari pari a 35 miliardi di euro nell’ultimo biennio soprattutto verso Germania, Francia e Usa, principali estimatori del Made in Italy.

I commenti di Co Mark trovano ampiamente riscontro nei dati recenti sull’export del Mezzogiorno, in cui attualmente sono ben 15 i distretti dell’agroalimentare a chiudere il primo semestre 2021 con livelli superiori a quelli registrati negli ultimi due anni.

A trainare la ripresa è in particolare la Mozzarella di Bufala Campana con un +28%, grazie soprattutto all’impennata di vendite verso la Francia e verso la Cina. Germania e Tunisia sono invece i principali mercati di sbocco dell’ortofrutta del Barese, a cui le recensioni attribuiscono una crescita del +38% rispetto al 2019. Positivi anche i commenti sull’export del Pomodoro di Pachino, con un +19,7%, grazie soprattutto a Germania, Austria, Regno Unito e Svezia.

Non da meno la crescita del comparto lattiero-caseario della Sardegna, che chiude il semestre con un +26,1% rispetto al 2019, con il 70% delle esportazioni destinate agli Stati Uniti.

Dati che evidenziano l’eccellenza del settore agroalimentare e avvalorano le opinioni di una forte dinamicità e vocazione all’export delle imprese del Sud.

Buone performance si registrano nelle recensioni anche per il comparto moda, interessato da una crescita pari al +20.2% soprattutto grazie alla peso rilevante della filiera del lusso che coinvolge il 42% degli addetti dei Distretti del Sud e contribuisce per un buon 51% al fatturato.

I segnali più positivi arrivano da paesi emergenti come Emirati Arabi, Polonia e Russia, nel Regno Unito guadagnano invece terreno i prodotti del Distretto della Calzetteria-abbigliamento del Salento, mentre i migliori risultati per le vendite delle Calzature di Casarano si registrano nei mercati della Francia.

Il fatturato tessile ha sempre rappresentato, come evidenziano i commenti di Co mark, una percentuale importante dell’export totale: secondo l’opinione espressa dall’azienda più volte nelle sue recensioni oltre ad essere un elemento essenziale per il Made in Italy, il comparto moda rappresenta uno dei principali settori per la bilancia commerciale italiana.

Buone le dinamiche dei poli tecnologici del Mezzogiorno registrate dai dati della Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo: si aggiunge così un ulteriore tassello a quella che viene definita una crescita di lungo periodo e di miglior tenuta nel confronto con i Distretti italiani.