"Un anno dopo, l'assassino è ancora in libertà". Mitraglietta sulle spalle, vestiti pieni di sangue, sguardo tra l'aggressivo e lo spaventato, dio (un dio generico, di tutte le religioni), dopo avere ucciso giornalisti e vignettisti di Charlie Hebdo ai primi di gennaio, non è stato ancora arrestato. E' questa la copertina di Charlie Hebdo disegnata da Riss, in edicola il 6 gennaio, distribuita dal settimanale a un anno dall'attacco terroristico. Roma, 3 gennaio 2016. ANSA/ CHARLIE HEBDO +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Un “assassino ancora in liberta’” e una redazione che si sente lasciata sola a fronteggiare con l’arma dell’ironia i tanti mali che affliggono il mondo: e’ un bilancio amaro quello stilato da un sopravvissuto un anno dopo la strage compiuta il 7 gennaio negli uffici parigini di Charlie Hebdo, il settimanale satirico che pago’ con otto morti la scelta di “ridere di tutto”. “Ci sentiamo terribilmente da soli, speriamo che anche altri facciano satira”, ha confessato Eric Portheault, il direttore finanziario, sopravvissuto nascondendosi sotto una scrivania, ricordando che “nessuno vuole unirsi a noi in questa battaglia perche’ e’ pericoloso, si puo’ morire facendolo”.      Ieri, a pochi giorni dal primo anniversario, e’ stata svelata la copertina del numero celebrativo: in primo piano un dio generico, con abiti insanguinati e un Kalashnikov sulla spalle, sotto il titolo “un anno dopo, l’assassino ancora in liberta’”. Scontate le reazioni su internet, con il pubblico diviso tra chi si sente oltraggiato e chi lo trova acuto ed esilarante. (AGI)  Rmo/Tig  (Segue) 041715 GEN 16 NNNN