Le intese simili a quelle dell’Acea, che riesumano l’articolo 18 dello Statuo dei lavoratori considerandolo una specie di benefit, sono un centinaio. La Cgil le chiama «accordi di contrasto al Jobs Act». Tra le aziende che hanno accettato il punto di vista della Camusso anche le emiliane officine meccaniche Lamborghini e Ducati (gruppo Audi). Durissima Confindustria: «In Emilia governa un regime comunista e comunque sono deroghe parziali. La linea di Confindustria è che le leggi vanno rispettate e chi non lo fa va fuori dal nostro network. Quindi Acea andrà fuori, anche perché insieme al sindacato ha fatto una trattativa clandestina e ha usato soldi pubblici (l’azienda è del Comune di Roma) per pagare l’adesione a Confindustria salvo poi sottrarsi a questo patrocinio» (il vicepresidente Vincenzo Stirpe)