Si inverte la tendenza e aumenta del 25% quest’anno a livello nazionale il raccolto di castagne in Italia dopo una strage che ne aveva fatto temere l’estinzione per colpa degli attacchi di una parassita proveniente dalla Cina che ha invaso i boschi e decimato i raccolti dell’ultimo decennio. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che “si tratta di una positiva inversione di tendenza dovuta al fatto che comincia ad avere successo la lotta al cinipide galligeno del castagno, il Dryocosmus kuriphilus, che provoca nella pianta la formazione di galle, cioe’ ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale e’ stata avviata una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che e’ un antagonista naturale”. “Complessivamente va registrata una netta ripresa dello stato di salute di quello che – ricorda la Coldiretti – Giovanni Pascoli chiamava l’italico albero del pane, simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Le prime stime fotografano in realta’ una situazione molto disomogenea sul territorio nazionale anche in funzione della siccita’ con aumenti produttivi notevoli dal Veneto alla Lombardia e dal Piemonte alla Campania che e’ la principale regione produttrice mentre – sottolinea la Coldiretti – cali si rilevano fino 40% in Toscana e in Emilia-Romagna ma in contrazione risulta anche la produzione in Calabria”. Il raccolto di castagne Made in Italy, con una qualita’ comunque ottima, grazie al clima asciutto e’ in ripresa e si dovrebbe attestare quest’anno – stima la Coldiretti – tra i 25 e i 30 milioni di chili, che e’ comunque la meta’ di quello di dieci anni fa.