ROME, ITALY - JANUARY 24: The Vice Premiers Luigi Di Maio and Matteo Salvini with the Prime Minister Giuseppe Conte participate in the Celebration of the Day of Remembrance at the Quirinale, on January 24, 2019 in Rome, Italy. International Holocaust Remembrance Day, is an international memorial day on 27 January commemorating the tragedy of the Holocaust that occurred during the Second World War.(Photo by Simona Granati - Corbis/Getty Images,) *** Local Caption *** Luigi Di Maio;Matteo Salvini;Giuseppe Conte

Punto primo. Nessun atto è stato compiuto da Matteo Salvini in quei cinque drammatici giorni di luglio per trarre vantaggio o lucrare politicamente dalla vicenda dei 131 immigrati a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera Gregoretti. Tutte le decisioni sono state adottate nella sua qualità e nei suoi poteri di ministro dell’Interno. Punto secondo. Delle sue determinazioni in tal senso sono stati sempre tenuti al corrente il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i ministri competenti. A conferma, ed è il terzo punto, ci sarebbe il fatto che pur essendo di dominio pubblico lo stallo della nave al largo di Catania e poi di Augusta, non è giunto alcun ordine in direzione opposta da parte di Palazzo Chigi. Per difendersi Matteo Salvini proverà a trascinare con sé il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’intero governo gialloverde, primo fra tutti Luigi Di Maio che era vicepremier come lui. E lo farà con la memoria sul “caso Gregoretti” depositata questa mattina alla giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. La richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale dei Ministri di Catania per sequestro di persona sarà discussa già a partire da mercoledì 8, in vista del voto finale del 20 gennaio da parte dell’organismo presieduto da Maurizio Gasparri.  Durante il comizio di ieri a Bormio il leader della Lega è tornato a battere sul tasto della propaganda di quando era al Viminale: «Mi sento Silvio Pellico, “Le mie prigioni”. Rischio fino a 15 anni di carcere perché ho bloccato degli immigrati e difeso íl mio Paese. Ma che memorie difensive vuoi produrre? Lo Stato è come casa mia, devi usare il campanello, se non hai il permesso di entrarci ti rimetto sul barchino e ti rispedisco a casa tua».