Da alcuni giorni si parla della lite fra due ex, l’ex direttore del Corriere, De Bortoli, e l’ex premier, Renzi, su Banca Etruria, una banca fallita insieme ad altri tre istituti di credito. Ma fra silenzi, insulti e polemiche, si capisce ben poco della vicenda. Ecco una piccola guida per capire che cosa sta succedendo. Con le posizioni in campo.

Il fatto (per chi lo avesse perso…)

Nel libro, appena pubblicato, dell’ex direttore e attuale editorialista del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli si racconta di un intervento, nei giorni caldi della crisi di Banca Etruria, di Maria Elena Boschi presso UniCredit (e il suo amministratore delegato
Federico Ghizzoni) per sollecitare il salvataggio dell’Istituto di credito toscano in bancarotta. La ministra non ha alcun titolo per occuparsi della vicenda, anzi ha un ostacolo insormontabile: suo padre è il vicepresidente della banca, il conflitto d’interessi è
evidente. Boschi replica di non aver mai fatto pressioni (in Parlamento aveva anche dichiarato in passato di non esserei mai occupala di Etruria) e annuncia querele, senza specificare nei confronti di chi. Federico Ghizzoni (adesso ex amministratore) si limita finora a un «no comment» (o a qualche breve dichiarazione), cosi come ambienti di UniCredit che affermano di aver esaminato il dossier e di aver scartato la possibilità di intervenire.

La reazione di Renzi: De Bortoli è ossessionato da me

“De Bortoli ha fatto il direttore dei principali quotidiani italiani per vent’anni e ora spiega che i poteri forti in Italia risiedono a Laterina? Chi ci credi e’ bravo”. Il segretario Pd Matteo Renzi, intervistato dal ‘Foglio’ va cosi’ all’attacco del giornalista che nel suo ultimo libro ha parlato di contatti di Maria Elena Boschi con Unicredit per un’ipotetica acquisizione di Banca Etruria. “Ferruccio De Bortoli – prosegue Renzi – ha un’ossessione personale per me che stupisce anche i suoi amici. Quando vado a Milano mi chiedono ‘ma che gli hai fatto?’. Boh. Non lo so. Forse perche’ non mi conosce. Forse da’ a me la colpa perche’ non ha avuto i voti per entrare nel cda Rai e lo capisco: essere bocciato da una commissione parlamentare non e’ piacevole. Ma puo’ succedere. Non mi pare la fine del mondo”. Secondo Renzi, poi, “che Unicredit studiasse il dossier Etruria e’ il segreto di Pulcinella. Praticamente tutte le banche d’Italia hanno visto il dossier Etruria in quella fase”, aggiunge il segretario Pd, certo che “arrivera’ un giorno in cui si chiariranno le responsabilita’ a vari livelli”.

La replica di De Bortoli

“Il segretario del Pd sostiene che io avrei nei suoi confronti un’ossessione personale”, osserva Ferruccio De Bortoli sulla sua pagina Facebook, commentando l’intervista del segretario Pd al ‘Foglio’. Di cui cita una frase: “‘Forse perche’ da’ a me la colpa per non aver avuto i voti necessari per entrare a far parte del consiglio d’amministrazione della Rai. Essere bocciati da una commissione parlamentare non e’ piacevole, lo capisco’. Segnalo all’ex premier che avendo detto due volte no alla proposta di fare il presidente, non era tra le mie ambizioni essere eletto nel cda della Rai. Visto quello che sta accadendo, ringrazio di cuore per non avermi votato. Non avrei potuto comunque accettare avendo firmato un patto di non concorrenza”. E ancora: “Io non ho mai scritto che e’ un massone – precisa De Bortoli – mi sono solo limitato a porre l’interrogativo sul ruolo della massoneria in alcune vicende politiche e bancarie. Ruolo emerso, per esempio, nel caso di Banca Etruria. Ho commesso degli errori, certo. Nel libro ne ammetto diversi in oltre quarant’anni. Come quello – in un articolo pubblicato sul Corriere sul caso JpMorgan -Mps – della data di un sms solidale inviato da Marco Carrai a Fabrizio Viola, licenziato proprio dal suo governo. Non so quali falsita’ siano state scritte sul soggiorno a Forte dei Marmi nell’estate del 2014. Mi aspetterei invece da Renzi che chieda scusa al collega del Corriere che, in quella occasione, stava facendo il suo lavoro e alloggiava nell’hotel. L’inviato venne minacciato dalla scorta che gli intimo’ di andarsene. E gli faccio i miei migliori auguri per il suo libro che uscira’ a breve”, conclude De Bortoli.

La posizione del Corsera: Renzi sbaglia, non è Macron

Il rapporto con l’informazione di Renzi e del suo mondo è, per usare un eufemismo, complicato – scrive il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana –  Un rapporto questo si ossessionato dall’idea di nemici sempre in agguato. L’ex premier non ha
ancora «elaborato» la sconfitta referendaria, è tornato sulla scena, dopo la vittoria delle primarie, come se nulla fosse accaduto. Parole d’ordine e atteggiamenti simili. E tanta insofferenza per le voci critiche e le notizie scomode. C’è un lavoro di ricostruzione e una sfida riformatrice su cui le forze politiche, tutte, dovrebbero concentrarsi. Macron insegna. Ma di Macron per il momento non se ne vedono in circolazione”.

Feltri: bega sovradimensionata

“La bega fra i due galletti è sovradimensionata rispetto al pomo della discordia, una cretinata che non costituisce reato.
Ferruccio, come ha giustamente scritto sul Giornale Alessandro Saliusti, è un coperchietto che si adatta a qualsiasi pentola. Se era a conoscenza di scorrettezze commesse dalla Boschi, perché non le ha denunciate quando era al timone del Corriere e ha aspettato due anni a renderle pubbliche? Ora tuttavia godiamoci il match pugilistico senza parteggiare per uno dei due impegnati a scazzottarsi. Vinca il peggiore. Che gara!”