Poco più di un’ora davanti al procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e al sostituto Mario Palazzi. Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, è stato sentito come testimone nell’inchiesta Consip. I magistrati gli hanno chiesto conto degli sms dei quali lui, circa un mese fa, aveva parlato con Il Fatto Quotidiano. Ora quei messaggi sono agli atti dell’indagine che vede indagati Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, per traffico di influenze, e il ministro dello Sport, Luca Lotti , per rivelazione del segreto e favoreggiamento. Le conversazioni che il governatore custodiva sul telefono hanno a che fare proprio con loro. Soprattutto con Lotti che nel 2014 suggeriva all’ex sindaco di Bari di incontrare l’imprenditore indagato Carlo Russo. «Ha un buon giro ed è inserito nel mondo della farmaceutica – aveva scritto l’allora sottosegretario di Palazzo Chigi a Emiliano che gli chiedeva se fosse il caso di incontrare Russo – Se lo incontri per 10 minuti non perdi il tuo tempo».

Emiliano conferma. Davanti al procuratore Giuseppe Pignatone e al pm Mario Palazzi racconta la cena con Carlo Russo, l’imprenditore farmaceutico indagato insieme a Tiziano Renzi per traffico di influenze nell’inchiesta Consip. Mostra quel messaggio del 2014, in cui proprio il ministro Luca Lotti, sotto accusa nello stesso fascicolo per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento, gli suggeriva di incontrare il faccendiere. Poi passa a Renzi senior, il papà dell’ex presidente del consiglio che chiedeva gli appuntamenti, mai andati in porto. Messaggi che da ieri sono agli atti dell’inchiesta. L’esito dell’audizione di Emiliano era scontato, ma la testimonianza è un altro tassello nell’inchiesta che ha raggiunto il governo. Secondo i pm, che hanno arrestato Alfredo Romeo, Russo e il padre dell’ex premier erano «gli altissimi livelli» che avrebbero consentito all’imprenditore di avvicinare l’ad di Consip, Luigi Marroni, e puntare alla gara da 2,7 miliardi di euro. Lotti, dal canto suo, si dice sereno: «Conosco la verità, so che verrà a galla». Ma intanto le motivazioni del Riesame, che ha deciso di confermare il carcere per Romeo, rafforzano le ipotesi dei pm, ponendo l’accento proprio sul ruolo di Russo e Renzi senior nell’affaire Consip. Il primo sms che dal telefono di Emiliano è transitato nel fascicolo Romeo, è dell’ottobre 2014: «Conosci un certo Carlo Russo che sta venendo a Bari a sostenermi dicendo che è amico tuo e di Maria Elena Boschi?», chiedeva il governatore all’allora sottosegretario. Lotti rispondeva laconico: «Lo conosciamo». Emiliano insisteva: «Lo devo incontrare o lo devo evitare?». E il sottosegretario: «Ha un buon giro ed è inserito nel mondo della farmaceutica. Se lo incontri per 10 minuti non perdi il tuo tempo»…