Ministero della Giustizia e CSM intervengono sul caso Bellomo, componente del Consiglio di Stato, sotto accusa per aver imposto regole di comportamento a dir poco discutibili alle allieve dei suoi corsi di preparazione al concorso per la magistratura. Nel mirino, in particolare, finisce una traccia d’esame.
Le tracce di concorso per magistrati di neoassunti negli ultimi anni finiscono tutti nel mirino del ministro della giustizia che ha chiesto una relazione sulle modalità di svolgimento del concorso per gli aspiranti togati. Le prove si sono tenuti la scorsa settimana Roma e l’attenzione si concentra sul terzo esame scritto, quello di diritto amministrativo. La traccia sottoposta ai candidati era ispirata, guarda caso, proprio ad una sentenza emessa da Francesco Bellomo sugli strumnti amministrativi di contrasto alle organizzazioni criminali. Una coincidenza che ha mandato su tutte le furie molti dei partecipanti, che hanno sfogato la loro rabbia attraverso alcuni gruppi Social.
Il Consiglio Superiore della Magistratura apre un’istruttoria sui vincitori dei concorsi in magistratura negli ultimi anni: bisogna verificare se abbiano meno sottoscritto contratti con le scuole di preparazione al concorso. Lo stesso Bellomo, sul suo sito Internet, “diritto e scienza”, registra meticolosamente l’alta percentuale di allievi promossi al concorso per magistrati, molti dei quali potrebbero aver firmato il decalogo del buon comportamento, fatto di minigonne e tacchi a spillo.