Gli endemici problemi del traffico a Napoli, aggravati dalla recente chiusura della galleria Laziale, che ha praticamente spaccato in due, per gli aspetti viabilistici, il capoluogo partenopeo, ripropongono, ancora una volta, la questione dell’abolizione del pedaggio sulla Tangenziale di Napoli. Diverse le iniziative, anche se sporadiche, che si sono succedute negli anni, rispetto a questo problema molto sentito dai napoletani. L’ultima due anni fa, pochi mesi prima delle elezioni amministrative, quando si accennò alla possibilità di consentire il libero passaggio, almeno ai caselli posti sul territorio cittadino, per il transito delle autovetture. Transito per il quale i napoletani da ben 45 anni pagano un oneroso balzello, pure per spostamenti che riguardano piccoli tratti urbani.
E’ assurdo che i napoletani, caso più unico che raro, sull’intero territorio nazionale, siano costretti da ben nove lustri a pagare un pedaggio per transitare su un tratto di arteria di fatto urbana, dove nelle ore di punta, sovente si è costretti a transitare a passo d’uomo. Strada chiamata impropriamente “Tangenziale” alla luce del dato che essa notoriamente non “tange” bensì attraversa il capoluogo partenopeo, creando peraltro notevoli intralci anche a diverse uscite dei caselli cittadini. Questo collegamento est-ovest, che va da Capodichino a Pozzuoli, lungo un tracciato di circa 20 km, fu realizzato tra gli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta, senza alcun contributo economico da parte dello Stato e degli Enti locali. Da qui la convenzione con l’ANAS, rinnovata attualmente fino al 31 dicembre 2037, all’atto della scadenza dei primi 33 anni della gestione affidata alla società privata. Nel frattempo il pedaggio è lievitato dalle iniziale 150 lire per asse, quando la tangenziale fu inaugurata nel 1972, agli attuali € 0,95 per le vetture a due assi, con un aumento di oltre il 600%. Da qui la richiesta più volte caldeggiata, senza alcun riscontro sino ad oggi, di restituire questa strada all’uso pubblico gratuito, a partire dai caselli che attraversano il centro cittadino, risolvendo la convenzione e affidandone la gestione a una società a prevalente capitale pubblico da costituire con la partecipazione della Regione, della Provincia e dei Comuni interessati. Ci auguriamo che, dopo tanti anni di battaglie, finalmente, anche con l’intervento del Governo nazionale, si possa giungere in tempi rapidi alla soluzione auspicata, con l’eliminazione del pedaggio, a partire dalla tratta urbana.
Gennaro Capodanno