“L’Autorità Nazionale Anticorruzione si occuperà di un tema nuovo, il controllo dei contratti pubblici. Accanto allo svolgimento del ruolo storico di prevenzione si potrà agire in questa materia che riteniamo decisiva. Per noi è una grande scommessa, in questo modo cambia completamente l’oggetto dell’autorità, che avrà inoltre, per la prima volta, poteri sanzionatori”. Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, nel corso del convegno “Anticorruzione e trasparenza, i pilastri di governo della pubblica amministrazione” organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili partenopeo e l’Università Telematica Pegaso, presso l’Aula Magna del Tar Campania a Napoli. “C’è bisogno di un sistema che consenta di mandare a casa chi si è macchiato di corruzione. Oggi nelle pubbliche amministrazioni ci sono persone che sono state condannate, e nei loro confronti non è stata mai attivata la procedura disciplinare. Dunque il tema – ha spiegato Cantone – , è provare ad innescare meccanismi virtuosi occorre un sistema integrato che unisca vigilanza, prevenzione, trasparenza e sanzione. Non fermarsi dunque agli arresti ma muoversi prima. La Legge 190 è chiara, in questo senso: bisogna operare all’interno della pubblica amministrazione, che deve essere primo baluardo contro la corruzione, il primo anticorpo al malaffare. L’esperienza recente – ha aggiunto il numero uno dell’Anc – non è confortante perché molte amministrazioni locali, coinvolte in prima persona, si sono limitate a copiare il piano nazionale. L’altro pilastro è la trasparenza: quanto più è ampia, quanto più escono dall’ombra i fenomeni di malaffare, più è facile contrastare la corruzione. Dobbiamo portare – ha concluso Cantone – il livello della corruzione entro limiti fisiologici, come accade negli altri paesi occidentali. È illusorio pensare di farcela in uno, due o sei anni. Qui nessuno ha la bacchetta magica. Serve una lotta costante nel tempo, che continui soprattutto quando si spengono i riflettori dei media”. “Il ruolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – ha evidenziato l’avvocato Fabio Foglia Manzillo, professore aggregato di Diritto Penale presso l’Università Telematica Pegaso e promotore del forum anticorruzione alle falde del Vesuvio – può essere anche quello di organizzare un sistema di controlli preventivi, settore nel quale finora ad oggi si è fatto poco. Tutto si è infatti giocato sul ruolo del magistrato penale, mentre oggi per la prima volta tocca ad un’Authority condurre sulla retta via la pubblica amministrazione. Le cifre del ‘fatturato corruzione’, sono superiori al resto d’Europa e questo fenomeno – ha concluso Foglia Manzillo – investe lo Stato in tutti i suoi gangli vitali”.