«La nuova giunta avrà il diritto di riorganizzare la sanità regionale, a prescindere da chi sarà il suo presidente». Lo dichiara Cono Cantelmi, candidato governatore della Regione Calabria per il Movimento cinque stelle, commentando il giro negli ospedali calabresi del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Cantelmi prosegue: «Il ministro Lorenzin ha fatto bieca campagna elettorale, speculando sul bisogno di sanità della Calabria, insieme ai compagni di partito Antonio e Giuseppe Gentile, che hanno colto l’occasione per indirizzare voti a Ncd, destinato a uscire dalla scena politica. La sanità calabrese non si può cambiare a ridosso delle elezioni regionali, con le promesse ingannevoli e le contraddizioni del ministro Lorenzin». «Fa riflettere – sottolinea Cantelmi – che il Ministero della Salute abbia richiamato la giunta della Calabria sulle nomine abusive nella sanità e, a sole due settimane dal voto regionale, il ministro abbia invece promesso il mondo a medici, infermieri e malati».
La deputata M5s Dalila Nesci rincara la dose: «Il comportamento del ministro dimostra l’oppotunismo becero di Ncd, che caduto Scopelliti non ha rinunciato ai suoi metodi. Avevamo ragione insistendo sulla necessità di fare pulizia politica per recuperare una volta per tutte la sanità calabrese, piena di appetiti del potere, conflitti d’interessi e strumentalizzazioni che si ripercuotono gravemente sugli ammalati».
Il deputato M5s Paolo Parentela attacca: «Bisogna aggiungere che il sub-commissario Andrea Urbani era al seguito del ministro Lorenzin, in questo suo tour elettorale. Urbani è un tecnico del governo o un’appendice politica di Lorenzin con cui Ncd vuole mantenere le mani sulla sanità calabrese?».
Il senatore M5s Nicola Morra conclude: «Lorenzin ha detto in Calabria che la nostra sanità sarà gestita a livello centrale, dopo le elezioni del 23 novembre. Poi, però, parlando della Fondazione Campanella ha scaricato sulla prossima giunta regionale l’onere di risolvere. Con il loro affarismo e con le loro doppiezze, questi politici hanno distrutto servizi fondamentali, speranze e professionalità».