“E’ bastato un solo giorno di riapertura delle industrie del distretto conciario di Montoro-Solofra per cancellare gli effetti benefici del lockdown sul fiume Sarno”. La denuncia è della consigliera regionale M5S Maria Muscarà, che più volte ha invocato la bonifica del corso fluviale e i controlli sulle attività manifatturiere che vi sversano liquami.
“Nei tavoli organizzati in questi anni con chi si sarebbe dovuto occupare della bonifica, abbiamo puntualmente sottolineato la necessità di una ricognizione a ritroso per risalire alle fonti dell’inquinamento, spesso provocato da sversamenti abusivi delle industrie che utilizzano canali appositi per dirottare flussi illegali. Ed è evidente che con la ripresa delle attività nella fase 2, sono ripresi anche gli sversamenti abusivi. Solo così si spiega come sia possibile che le acque del fiume Sarno, cristalline negli ultimi 50 giorni, in meno di 24 ore siano diventate torbide ed emanino cattivo odore. Ed è per questo – conclude la consigliera Muscarà – che ho inviato una interrogazione alla giunta per chiedere quali iniziative intende intraprendere affinché si attivino controlli mirati a tutela degli ecosistemi del Bacino Idrografico del fiume Sarno e si metta in campo la tanto annunciata pulizia delle acque”.