“E’ passata quasi del tutto inosservata una sentenza, allarmante, della Corte dei Conti, che ha ravvisato pesanti irregolarità nel bilancio di previsione 2013 della Regione Campania”. Lo scrive in una nota il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino. “Tutto è stato liquidato con poche righe di commento da parte del governo regionale – ha aggiunto l’europarlamentare – senza entrare nel merito dei numeri e degli aspetti tecnici contestati nelle 84 pagine di relazione dalla Corte dei Conti che chiede interventi urgenti al riguardo”. Cozzolino in particolare chiede se e in che modo sono stati messi in campo questi interventi. “Il fatto sicuramente più preoccupante – ha proseguito – è descritto nella Sezione Dati Contabili del documento, dove si ravvisa che al 30 settembre 2013, il bilancio della Regione Campania ha ‘uno squilibrio di parte corrente pari a 1.277.436.131,63 euro, nonché uno squilibrio della gestione in conto capitale pari a 528.671.000’ (pag. 35). La Corte – ha proseguito il democrat – quantifica in circa 1.8 miliardi lo squilibrio dei conti, aggravato dal fatto che il bilancio previsionale non è stato accompagnato dall’approvazione nei modi e nei tempi di legge di altri importanti atti, come i documenti di programmazione economica e finanziaria”.
Cozzolino ha aggiunto:” Uno squilibrio dei conti aggravato da giudizi sulla mancanza di certezza e di trasparenza nella gestione dei conti pubblici che la Corte emette per ogni sezione del bilancio previsionale 2013 oggetto della sentenza, come per esempio nel caso delle società partecipate”. Secondo la denuncia di Cozzolino lo stesso avviene nel settore sanitario “dove – ha spiegato – la Corte evidenzia molte ombre rispetto alle 17 aziende sanitarie. Il 60 percento presentava un risultato di gestione negativo dando origine ad un deficit che alla data del 30 giugno 2013 ammontava a 95.785.000 euro”. Il democrat dunque ha lanciato un appello chiedendo che sia chiarita la situazione finanziaria della Campania:”Quando ci sarà il riequilibrio dei conti della Regione annunciato da Caldoro nei giorni scorsi? E la fase due della crescita? A leggere questa relazione della Corte dei Conti – ha concluso Cozzolino – sembrano tutte storie lontanissime dalla realtà nuda e cruda”.
Immediata la replica dell’amministrazione di via Santa Lucia. “Parliamo di una Regione che all’inizio della legislatura attuale era nelle condizioni comatose descritte nella relazione degli ispettori ministeriali della Ragioneria Generale dello Stato, presentata alla fine della loro ispezione nel 2010.”
Cosi l’assessore al bilancio, Gaetano Giancane, replica alle dichiarazione dell’europarlamentare Cozzolino.“Invitiamo l’onorevole Cozzolino a leggere con attenzione la pronuncia della Corte dei Conti così da poter fare un confronto tra il disastro economico in cui si trovava la Regione Campania e l’attuale situazione di avanzato stato di miglioramento, che neanche gli ispettori ministeriali credevano fosse possibile, come si rileva in più parti della citata relazione.
“Per tranquillizzare poi il solerte onorevole, in merito alle sue affermazioni circa “Il fatto che tutti gli esponenti del governo regionale, in primis il presidente della Giunta, utilizzino parole che non corrispondono alla realtà, rendendo ancora più problematica ogni iniziativa trasparente…” appare utile rispondere con le stesse parole della Corte dei Conti, che a pagina 83 sottolinea l’impegno profuso dall’Organo di governo e dalla Struttura burocratica amministrativa regionale, al fine di propiziare una possibile inversione di tendenza dell’assetto critico dei conti pubblici della Regione Campania e la lealtà istituzionale con la quale sono state rappresentate nel medesimo intervento le condizioni di sofferenza di tali conti.
Per non aprire un dibattito fuori dalla sede istituzionale del Consiglio regionale tanto basta almeno per sottolineare che questa Giunta non teme confronti in tema di trasparenza, soprattutto se provenienti da chi è stato causa di veri e propri disastri economici ben evidenziati nella citata relazione degli ispettori ministeriali”, conclude Giancane.
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