“La Regione Campania – scrive Caldoro su Twitter – ha già investito 300milioni per le bonifiche ma servono più fondi. In base a quanto riferito dagli esperti, servono quasi 950milioni. Abbiamo chiesto al Governo una legge speciale che intervenga sulle bonifiche e sulla salute del cittadino. Bisogna intervenire presto perchè c’è il rischio di discesa di agenti inquinanti nella falda acquifera. Parliamo di 30 anni di saccheggio del territorio.
Sono per la massima trasparenza, è bene che tutti sappiano, soprattutto i cittadini, cosa sta accadendo. Le dichiarazioni del pentito Schiavone circa i rifiuti interrati nel territorio regionale, sono oggetto già dal 1997 del lavoro di magistrati e forze dell’ordine che sono intervenuti verificando cosa c’era sul territorio, e già da anni il lavoro di perimetrazione delle aree si sta facendo con grande efficacia. Siamo solo all’inizio. Per me questa è la vera, grande sfida, a cominciare dal nucleo di maggiore inquinamento, controllarlo per dieci, venti anche 100 volte. è un problema serissimo e noi dobbiamo intervenire con la massima efficacia.
Bonifiche, controlli e repressione: stanno in queste tre parole le azioni che Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, indica come percorso da seguire per il contrasto all’abbandono e ai roghi di rifiuti sversati illegalmente. ”Sicurezza e repressione con pene piu’ dure – dice – Azione di sanita’ pubblica e un controllo anche maggiore di quello che gia’ si fa sul prodotto”. ”Non bastano solo le istituzioni, ma cittadini, imprese, gli organi medici – dice – Avremo tanti nemici, non credo che la camorra restera’ a guardare perche’ ha tutto l’interesse a che il sistema non funzioni”. Una sfida che deve riguardare la salute e l’ambiente e deve coinvolgere ”una intera comunita’ che deve riprendere orgoglio e forza”. ”Le cattive abitudini sono dure a morire – afferma – E’ mai possibile che ancora oggi c’e’ chi, cittadini e imprenditori sconsiderati, pensano di risparmiare, buttando i loro rifiuti nei campi e facendoli incendiare?”. Caldoro ricorda che ”la Campania almeno fino al 2006, era un’area che veniva saccheggiata. Tante imprese che non volevano pagare lo smaltimento – aggiunge – hanno preferito risparmiare e interrare dove c’era chi glielo permetteva, dove la camorra lo consentiva”. Il presidente della Giunta regionale parla di ”dramma”, una ”questione non ordinaria” che va affrontata ”senza fare un solo passo indietro”. ”E’ una sfida che riguarda tutti – conclude – Non solo la Campania, perche’ e’ un tema europeo e italiano”.