La Calabria a guida Pd è senza governo da sei mesi, “colpa dello Statuto», dicono i democrat. che finalmente ieri l’hanno cambiato per consentire la nomina di sette assessori (anziché sei) «esterni» tanto per accontentare qualche trombato. Ma, si legge in un articolo pubblicato ieri da Il Giornale, per avere una giunta vera bisognerà aspettare altri tre mesi, a meno che qualche consigliere non chieda un referendum. Fino ad allora è tutto fermo. Ma questo è l’ultimo dei problemi per il Pd calabrese, il Consiglio regionale potrebbe essere d ichiarato illlegittimo. La legge elettorale con cui l’ex sindaco bersaniano di Cosenza Mario Oliverio detto il Lupo ha vinto è al vaglio della Corte costituzionale dopo il ricorso della candidata del centrodestra sconfitta Wanda Ferro, arrivata seconda ma rimasta senza seggio”. Il parlamentino trema, non c’è giunta, non c’è bilancio, non c’è nemmeno l’ufficio stampa. Dei quattro assessori nominati a gennaio ma non ancora operativi, tre hanno qualche problema giudiziario, tanto che l’exministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta – che aveva lasciato Palazzo Chigi per lavorare per una nuova Calabria democratica – ha deciso di tomare al suo vecchio lavoro di farmacista. Carlo Guccione e Vincenzo Ciconte sono indagali peri rimborsi gonfiati ma a pesare sono le ombre su Antonino De Gaetano, ex enfant prodige di Rifondazione sfiorato da una storia cela di ‘ndrangheta e voto di scambio politico-mafioso in cui ha rischiato l’arresto perché a casa del boss sono stati trovati i suoi santini.
La rivoluzione promessa dal Pd è una farsa e se n’è accorto anche Matteo Renzi, che ha scippato al governatore la poltrona di commissario straordi-
nario alla Sanità. In mezzo c’è la Regione più povera d’Italia, strangolata dalla ‘ndrangheta e dal malcostume. Il premier tace, e si capisce perché.