di Antonella Catrambone
Finalmente in Calabria sta per arrivare una strada moderna a quattro corsie e si spera che questa nuova via di comunicazione costituisca un ritorno in termini economici per una Regione ancora sottosviluppata rispetto al resto d’Italia e d’Europa. Il lavoro, le produzioni, il turismo passano anche e soprattutto per importanti percorsi di circolazione che ne promuovono e favoriscono i contatti col resto del mondo. A tal proposito proprio pochi giorni fa si è nato il tavolo tecnico per l’ammodernamento della 106 promosso dai sindaci del basso ionio cosentino e dall’associazione “Basta vittime sulla strada 106” con cui è stato chiesto l’intervento del Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio al fine promuovere un’azione forte di sensibilizzazione sul Governo centrale affinché si impegni ad inserire, nel piano prioritario degli interventi, la realizzazione della nuova arteria. Dall’incontro è emersa la necessità di avviare un’azione di sensibilizzazione presso l’Unione Europea ed il potere centrale affinchè la realizzazione della nuova statale 106 torni ad essere una priorità nel piano nazionale delle infrastrutture. L’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106”, nata nel luglio del 2014 con lo scopo di fermare le stragi sulla “strada della morte”, vuole tutelare il diritto alla mobilità attualmente fortemente penalizzato e limitato da una strada che versa in uno stato comatoso, così l’ing. Fabio Pugliese, presidente dell’associazione, definisce la condizione in cui versa questa arteria.
L’associazione ha l’ambizione di scuotere i territori della Regione intera sulla necessità assoluta di dover ammodernare la SS 106 che, dalle indagini Aci-Istat, risulta essere la più pericolosa d’Italia. Proprio per questo, nei mesi scorsi, sono stati prodotti una serie di azioni importanti e necessarie affinchè nell’alto ionio cosentino, quindi da Roseto Capo Spulico a Sibari, potessero avviarsi i lavori della nuova 106. Da Sibari a Reggio Calabria la SS 106 è tagliata fuori dall’ammodernamento ma Pugliese rivendica una serie di segnalazioni per far rilevare dei punti critici sui quali sono in cantiere una serie di investimenti. “Mi vengono in mente i lavori di messa in sicurezza, la predisposizione di nuovi guard rail così come l’allargamento e l’illuminazione dei vecchi ponti risalenti ad età fascista da Soverato a Badolato”.
“La nostra associazione nell’agosto dell’anno scorso ha promosso una “Delibera per la 106” attraverso la sottoscrizione della quale i comuni si impegnavano ad assumere la responsabilità di chiedere alla Regione Calabria ed al Governo centrale un incontro per discutere l’ammodernamento di questa famosa statale. Tale delibera è stata inviata a tutti i comuni della fascia ionica, ma, solo le amministrazioni del basso ionio cosentino e due del crotonese hanno provveduto all’approvazione decidendo di far nascere un tavolo permanente con riferimento ai megalotti 8 e 9, cioè per i tratti che interessano Sibari-Mandatoriccio e Mandatoriccio-Crotone. Siamo soddisfatti della partecipazione ma, tuttavia, siamo delusi dalla mancata istituzione di altri tavoli permanenti relativi ai megalotti successivi che comprendono i tratti di strada che portano da Crucoli a Crotone e da qui a Catanzaro lido facendo rimanere il resto della jonica isolata. Io invito i sindaci di quei territori ad intervenire rimarcando l’importanza di interfacciarsi con le Istituzioni così come è fondamentale fare uso proficuo dei fondi europei. Il problema è che ad oggi la Regione Calabria non è pronta e determinata nella sua volontà di acquisire tali fondi e spenderli, questo è un dramma”.
Sulla fascia ionica calabrese esiste un serio problema di mobilità causato sia dalla soppressione costante di treni sulla linea ferrata e di conseguenti stazioni sia dal mancato adeguamento della strada statale 106. “La nostra associazione sostiene che la 106 non uccide solo coloro i quali purtroppo e spesso la percorrono ma anche l’economia e lo sviluppo di questa Regione e le altre vie di comunicazione parallele. Per questo chiedo al Presidente della Regione Oliverio e all’assessore regionale ai Trasporti De Gaetano un impegno forte ed importante ma soprattutto autorevole, affinchè possa nascere una nuova speranza per ogni calabrese che rivendichi il diritto alla mobilità, attualmente inesistente a causa di una rete di trasporti fortemente penalizzante per la vita delle persone e per il progresso di questa Regione.