Si accoglie con favore la convocazione pervenuta questa mattina da parte del Presidente della Commissione regionale trasporti per la ripresa dei lavori del tavolo interistituzionale dopo ben 2 anni. Convocazione che fa seguito alla richiesta urgente sollecitata dal Sindaco al Presidente della Regione lo scorso 6 febbraio. “A quanto si evince dalla nota”, dichiara l’Assessore alle infrastrutture Mario Calabrese, la Regione Campania sembrerebbe intenzionata a confermare le risorse regionali, ovvero 58.4 milioni di euro, trasferite lo scorso anno al Comune di Napoli per la gestione del servizio di trasporto. Risorse del tutto insufficienti a coprire i costi, come è possibile facilmente verificare utilizzando i metodi recentemente approvati dal Ministero dei Trasporti. Sulla base di tali metodi, infatti, il fabbisogno per i servizi di trasporto urbano erogati da ANM per la città di Napoli sarebbe di circa 120 milioni di euro, altro che 58 milioni.
I trasferimenti regionali sono a tal punto insufficienti da rendere necessario ogni anno un robusto intervento con risorse proprie del Comune di Napoli – pari a 54 milioni di euro – che non ha pari in Italia. Sul tema, come ampiamente documentato dai ricorsi presentati dal Comune, è in essere un corposo contenzioso con la Regione da circa 10 anni. Fino al 2009 le risorse trasferite al Comune dalla Regione erano pari a circa 73 milioni cui si aggiungevano ulteriori somme per coprire i costi dei rinnovi contrattuali. Successivamente sono stati operati bruschi tagli tanto forti che dall’anno 2012, e a seguire, le risorse per il trasporto pubblico a favore del Comune di Napoli sono state ridotte a circa 58 milioni, somme comprensive del rinnovo dei contratti collettivi. Un simile livello di risorse è anche in palese contrasto con i risultati dell’unica analisi del fabbisogno di trasporto campano compiuto dalla Regione Campania, il “Piano di riprogrammazione dei servizi TPL” del 2013. Piano che stabilisce, nello scenario minimo, che le risorse da assegnare al Comune di Napoli ai fine dell’espletamento dei servizi non possono essere inferiori a circa 74 milioni di euro, somme comprensive di IVA e al netto dei costi del rinnovo dei contratti collettivi. Dal 2013 il Comune di Napoli ha poi aperto nuove tratte e nuove stazioni della linea 1 della metropolitana”.
Un recente rapporto sul trasporto pubblico locale, che sarà presentato al Parlamento nei prossimi giorni, mostra che a livello nazionale il fabbisogno finanziario per il settore è coperto al 70% dal Fondo Nazionale Trasporti e per il restante 30% da risorse Regionali e degli Enti locali. In sostanza il Comune di Napoli, nonostante la situazione in cui versa, si fa carico di coprire circa il 50% del fabbisogno, 20 punti percentuali in più di quanto garantito a livello nazionale da Regioni e altri Enti locali. Inoltre, da questo stesso rapporto si evince che nel 2016 in Regione Lazio sono stati destinati al TPL 1.400 milioni di euro, di cui 566 del Fondo Nazionale Trasporti, in Regione Lombardia 1.498 milioni di euro, di cui 841 del Fondo, in Regione Campania 652 milioni di euro, di cui 537 del Fondo. Dei soli 115 milioni di euro in più messi a disposizione del settore in Campania, la metà – 54 milioni di euro – sono risorse proprie del Comune di Napoli!
Il Comune chiede quindi solo maggiore equità e trasparenza nella ripartizione di risorse che, ai sensi della Legge 422 del 1997, sono a carico del fondo nazionale dei trasporti e la giusta attenzione alle necessita della città, fino ad oggi trascurate.
“Appare infine pretestuoso, se non strumentale” conclude l’Assessore, “quanto affermato dal consigliere Cascone in merito alla richiesta avanzata dal Comune di incrementare il costo del biglietto aziendale di Anm. Richiesta non condivisa dal consigliere, a suo dire, in considerazione della scarsa qualità del servizio urbano prestato da Anm. Non si capisce su quali parametri si basi il giudizio del consigliere tenuto conto, per esempio, che la Regione Campania da anni ha accordato ad EAV il costo del biglietto aziendale ad 1,30 euro per servizi che, anche sulla base dei recenti rapporti pubblicati da Legambiente, e come ben noto a quanti utilizzando quotidianamente Cumana e Circumvesuviana, sono tra i peggiori in Italia. Invito pertanto il consigliere ad abbassare i toni del confronto assumendo un atteggiamento più responsabile e costruttivo rispetto ad una questione che interessa la vita della città e circa 2100 lavoratori dell’azienda Anm”.