Italia ed Egitto rafforzano i loro rapporti economici e commerciali, con le grandi aziende italiane che tornano a manifestare il loro interesse per i partner egiziani. La cornice dello scambio informale è stato il Business Council italo-egiziano che si è tenuto oggi a porte chiuse presso il St. Regis Grand Hotel di Roma. L’incontro è avvenuto in concomitanza con il vertice tra il premier Matteo Renzi e il primo ministro egiziano Abd al-Fattah al-Sisi, che ha scelto Roma per la prima visita europea dopo la sua elezione nel giugno 2014.
Nato nel 2006, il Business Council è stato creato con il fine di ampliare la cooperazione economica e commerciale tra Italia ed Egitto. Al meeting hanno preso parte gli imprenditori – rappresentativi di diversi settori – membri del consiglio dei due Paesi, tra cui il Presidente di Getra Marco Zigon.
Zigon, a capo dell’azienda leader nel campo dei trasformatori elettrici e dei sistemi di trasporto, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, a margine dell’incontro ha così commentato: “il Business Council è un foro di dibattito e di confronto di alto livello su temi di carattere strategico per la formulazione di proposte che possano rimuovere gli ostacoli che frenano lo sviluppo delle relazioni economiche tra i due Paesi”, aggiungendo che “l’obiettivo di Getra è quello di ampliare la sua presenza sul territorio egiziano nei prossimi anni anche alla luce dei progetti energetici molto interessanti annunciati dal presidente egiziano. Il settore energetico, peraltro, è un asset di primaria importanza per entrambi i paesi”.
Dopo le incertezze della Primavera araba le imprese italiane tornano quindi a guardare con interesse ai paesi della sponda Sud del Mediterraneo, in particolare l’Egitto, che ha registrato la maggiore crescita degli investimenti esteri nel corso dell’ultimo decennio: +30% l’aumento medio annuo (2003/2013). L’Egitto ospita oltre 880 imprese italiane che realizzano un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro annui.
Interessante è stata poi la diffusione del Rapporto del Centro Studi SRM che ha analizzato e stimato il numero, le dimensioni e i settori di attività delle imprese italiane in Egitto, confrontandole con le imprese francesi attive nel Paese africano. Lo studio ha altresì esaminato le performance di bilancio delle imprese per gli anni 2011-2012. La ricerca di SRM è stata condotta con riferimento alle “imprese italiane in Egitto”, termine che – nel Report – viene utilizzato per definire imprese che operano in Egitto, con veste giuridica locale e con una quota rilevante di azionisti italiani.
Ecco, dal Rapporto emerge che operano in Egitto 878 imprese a capitale italiano le quali, complessivamente, generano un fatturato di 3,5 miliardi di euro ed occupano quasi 30.000 persone. E dall’analisi dei bilanci emergono buoni indici di redditività con un RoE medio del 13% e un RoA del 5,9%. Sotto il profilo dell’equilibrio finanziario i ratios sono altrettanto positivi: il leverage è basso e pari a 1,3 per le imprese italiane meglio quindi del benchmark delle imprese straniere che hanno un indice pari a 2,2. In termini di liquidità, il current ratio è stato superiore a 1 nel 2012 (più precisamente, 1,5), assicurando così una buona copertura delle passività a breve. Infine, le aziende italiane in Egitto non hanno una forte esposizione finanziaria: il rapporto tra il totale dei costi finanziari e il reddito operativo è pari ad appena il 2%. Complessivamente nel 2013 l’Egitto ha attirato investitori esteri; lo stock di Investimenti Diretti Esteri è stato pari a 64 miliardi di euro, con un valore pro-capite di 780 euro e un’incidenza sul Prodotto Interno Lordo del 34,3%. In questo contesto è stato rilevante anche il flusso di Investimenti Diretti Esteri proveniente dall’Italia. Nel periodo 2006-2012, l’importo è stato di 1,8 miliardi di euro. Recentemente il governo egiziano ha deciso di dare avvio a nuovi mega-progetti di investimento concentrati prevalentemente nelle infrastrutture, nell’ottica di favorire maggiori investimenti interni e dall’estero come ad esempio il Raddoppio del Canale di Suez; opere che potenzialmente attireranno imprese italiane. Il Report di SRM prende in esame anche il sistema finanziario e bancario egiziano. Emergono diversi dati interessanti tra cui il fatto che l’efficienza delle banche egiziane (cost income ratio pari al 49,1%) è maggiore di quella delle banche di altri Paesi dell’area (es. delle banche tunisine, 58,7%, e turche, 57,2%) e anche la redditività (misurata dal RoE) è elevata. Il sistema bancario presenta comunque un significativo livello di concentrazione dato che l’attivo delle prime 5 banche egiziane copre il 68,2% dell’attivo totale dell’intero sistema bancario del Paese, una percentuale più alta rispetto al dato della Turchia (61,2%) e della Tunisia (63,2%).