Nell’Italia della deriva costruita da discorsi a senso unico Burioni, nuovo dio della disciplina, usurpa il trono di Themis – ha dischiarato il critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese -.
Ma partiamo dall’inizio.
Due nuove razze umane: vaccinati e sottoposti
L’emanazione delle norme che limitano l’accesso ai posti li lavoro e di studio – inizia il critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese – non solo gettano discredito su ogni posizione critica rispetto al c.d. green pass ma inventa, contrappone e sancisce tra gli umani due nuove razze: i vaccinati degni del green pass a lunga scadenza (costituenti la maggioranza) e i sottoposti al tampone (costituendi la minoranza) con la scadenza del latte fresco, 72 ore.
Terza razza in estinzione?
Poi dovrebbe, e dico dovrebbe, essere oramai in estinzione la terza razza afferma Paolo Battaglia La Terra Borgese, quella che a tutt’oggi gode dell’immunità (!) parlamentare in senso covidesco, di questa ennesima guarentigie auto concessa in deroga al diritto comune ma che comunque sembra dovrà cessare dall’imminente 15 Ottobre prossimo, quanto meno per la Camera dei Deputati che nella persona del suo presidente Fico ha colto l’invito (rivolto a Quirinale, Camera, Senato e Corte costituzionale) ad adeguare il proprio ordinamento alle nuove disposizioni, a dispetto di chi sostiene (ad esempio il senatore Gianluigi Paragone) che il Parlamento non è un luogo di lavoro (viene da chiedersi cosa si faccia là dentro e perché di parla di Lavori Parlamentari. E dico dovrebbe – precisa Paolo Battaglia La Terra Borgese – poiché sulle procedure da adottare al Senato si deciderà il prossimo 5 Ottobre e perché nessun assistente parlamentare potrà ostacolare l’ingresso dei deputati e dei senatori (privi del Green pass o del Tampone), i quali rischierebbero o rischieranno la sospensione per almeno tre giorni e 600 euro di multa che verranno decurtati poi dallo stipendio, pagato dai contribuenti, sempre che la cosa venga segnalata.
Green Pass a lunga scadenza: pericoloso premio riservato ed esclusivo per vaccinisti
Ora … dunque: viene da leggere tra le righe che ad essere obbligatorio sia il tampone, e non il green pass da vaccino – afferma Paolo Battaglia La Terra Borgese -, quest’ultimo sarebbe una sorta di tampone a lunga scadenza, cioè un premio riservato ad esclusivo uso dei vaccinisti. Già … perché il dispositivo c.d. green pass sembra venire al mondo italicus in funzione dell’emergenza sanitaria. Emergenza che giustificherebbe la conflittualità, se c’è, del lasciapassare con gli artt. 3, 16, 32 della Costituzione Italiana e con il Regolamento U.E. 953/2021, n. 10. Strano invece (o convincente, dipende dai punti di vista, o di buio) che esso rappresenti un veicolo pericoloso verso il quale occorre procedere con molta prudenza dato che deve ritenersi acclarato scientificamente che anche i soggetti vaccinati possono contrarre il SARS COV 2, cosi come ammalarsi (Covid 19), oltre che trasmettere il virus ad altre persone. Tale pericolosità è dimostrata dal fatto che il green pass non basta per accedere al Quirinale, come non basta il green pass per accedere al pronto soccorso, dove si può entrare solo con il risultato negativo di un tampone (ad eccezione dei casi valutati ‘di urgenza’ dal personale sanitario).
Tamponi obbligatori per tutti, vaccinati compresi
Paradossalmente – continua Paolo Battaglia La Terra Borgese – l’emanazione delle norme che limitano l’accesso ai posti li lavoro e di studio fanno sì che gli unici lavoratori e studenti che rispetteranno dal 15/10/2021 gli standard di sicurezza aziendale e scolastico saranno i soggetti non vaccinati, dovendosi loro sottoporre a tampone ogni 72 ore. Mentre i vaccinati potranno liberamente diffondere il SARS COV 2 e la relativa malattia COVID 19, sia fra loro stessi che agli altri dipendenti non vaccinati, oltre che a terzi.
Inutile scomodare Einstein per capire che l’unico strumento effettivamente in grado di affermare un’accettabile sicurezza aziendale e scolastica è il tampone per tutti, inoculati e non vaccinati.
Burioni e le idee confuse
E – quando Burioni lancia il boicottaggio di NaturaSì che encomiabilmente paga i tamponi ai lavoratori da lui definiti no-vax: “Se una catena di supermercati liscia il pelo ai no vax deve mettere in conto di perdere i clienti che hanno fatto il proprio dovere di cittadini vaccinandosi. Con me NaturaSì ha chiuso” – occorre che nessuno dimentichi (e che Burioni s’informi) che i doveri fondamentali dei cittadini consistono – tuona Paolo Battaglia La Terra Borgese – nel RISPETTARE LE LEGGI, Burioni compreso: e se la legge prevede la libertà di scelta tra tampone e vaccino significa che sia chi si vaccina che chi si tampona compie il proprio dovere di cittadino, e che entrambi agiscono in piena legalità, perché alla luce di quanto ho detto prima, vaccinarsi è un diritto e come tale liberamente esercitabile.
Dunque il professor Burioni non soffi il posto alla divinità greca della legge e dell’ordine, Themis, e soprattutto non confonda i cittadini in tema di dovere e di morale – conclude Paolo Battaglia La Terra Borgese.