«Crescita moderata». È il giudizio che la Banca d’Italia dà in sintesi per l’economia regionale nei primi nove mesi del 2015. «Migliorata lievemente» l’attività industriale, più imprese che segnalano un aumento del fatturato rispetto a quelle che evidenziano un calo, (dieve incremento» per l’edilizia e positivo anche l’andamento del mercato del lavoro. Ci sono30mila occupati in piùe quindi «il numero di occupati è aumentato e il tasso di è disoccupazione diminuito». Punti negativi restano però il credito, la cui erogazione rimane contrassegnata da rischi come a fine 2014, e deboli anche gli investimenti delle imprese, le quali prevedono ristagno anche per il 2016.
È stata Taranto ad ospitare ieri pomeriggio, nella sede dell’Università di Bari, la presentazione del rapporto, presenti Pietro Sambati. direttore della Banca d’Italia sede di Bari, il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, e il presidente del Dipartimento economico-giuridico di Taranto, Bruno Notarnicola.«II saldo tra la quota di imprese che si attendono di chiudere l’esercizio 2015 in utile e quelle che prevedono una perdita è pari a 39,5
punti percentuali». Rispetto alla precedente rilevazione, 26 punti, c’è quindi un aumento, dice la Banca d’Italia entrando nei particolari dell’economia pugliese. E «nell’ultimo trimestre dell’anno – si aggiunge – la ripresa dell’attività dovrebbe rafforzarsi: oltre il 10 per cento delle imprese del campione prevede un aumento della produzione rispetto ai livelli del terzo trimestre» mentre «il 17,7 si attende invece una riduzione». «Al rafforzamento – si spiega – contribuirebbe la dinamica degli ordinativi, previsti in ulteriore crescita nei pros-
simi sei mesi».
Ma il dato migliore è quello del lavoro. «Nei primi sei mesi del 2015 – annuncia Banca d’Italia – l’occupazione in regione è aumentata del 2,7 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente». Si ha in dettaglio +4,9 per cento per il lavoro dipendente e -3 per gli autonomi. L’aumento, si spiega, ha beneficiato
«anche dei provvedimenti adottati dal Governo in tema di decontribuzione e riforma del mercato del lavoro». E comunque la crescita in Puglia è «complessivamente superiore a quella registrata in Italia e nel Mezzogiorno, rispettivamente 0,7 e 1,4 per cento». All’interno di questo dato, si segnala però un «forte incremento della componente maschile a fronte della stagnazione di quella femminile». E ancora: «l’aumento dell’occupazione si è concentrato nel settore dei servizi e delle costruzioni».
Crediti in sofferenza: migliora la situazione delle imprese ma non quelle delle famiglie. E su 54,5 miliardi di credito erogati ai residenti, oltre 12 sono riferiti a crediti deteriorati e allo stock di sofferenza.