“Il modo migliore per ricordare la strage di Capaci, quel drammatico 23 maggio di 28 anni fa, è quello di lanciare un messaggio chiaro ai nostri ragazzi: facciamo squadra contro ogni forma di prepotenza e di violenza a partire dal bullismo e dal cyberbullismo”. Queste le parole di Domenico Falco, presidente del Corecom Campania, nel corso del webinar didattica a distanza che ha visto protagonisti gli alunni dell’istituto ‘Guglielmo Marconi’ di Battipaglia coordinati dalle professoresse Lea Cucci, Bruna Mori e Carolina Noschese e da Matteo Martino (tecnico di R-store dell’Apple). “Insegniamo ai nostri ragazzi che di fronte all’arroganza e alla prevaricazione, di fronte a comportamenti illegali bisogna avere il coraggio di denunciare senza girare la faccia dall’altra parte. Solo così potranno avere un futuro migliore – ha aggiunto il presidente Falco”.
Il pericolo delle nuove tecnologie è stato sottolineato da Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania: “Le piattaforme digitali diventano sempre più bersaglio degli hacker e si moltiplicano fenomeni come zoombombing e trolling. Accanto a questo stiamo registrando l’incremento dei fenomeni di cyberbullismo. Troppi giovani si nascondono dietro le tastiere per offendere, minacciare e denigrare. Facciamo squadra per combattere questo fenomeno e per mostrare ai ragazzi l’importanza di una sana socializzazione e del rispetto per il prossimo”.
Gli alunni della scuola hanno anche lavorato sul tema della comunicazione legata ai fenomeni del bullismo. ‘Cronisti’ attenti che hanno messo in prima pagina sul loro prodotto editoriale “Nerosubianco” come illustrato dalla dirigente Giacomina Capuano: “Parlare di queste tematiche a due giorni dal 21 marzo, Giornata mondiale dell’impegno contro le mafie, è ancora più importante. La nostra scuola si è attivata con gli alunni e con le famiglie per mantenere alta la guardia su questi temi e sul rispetto per il prossimo. E’ importante garantire valori come il rispetto della privacy e quello tra compagni, la collaborazione e l’aiuto reciproco. Oggi diciamo no alle mafie e a tutti i tipi di violenza”.
Monica Giuliano, assessore alle Politiche sociali e scolastiche del comune di Battipaglia, ha parlato dell’uso dei device: “L’educazione digitale deve partire dai primi anni di scuola per garantire un uso consapevole delle nuove tecnologie ai ragazzi. I social se usati bene sono veicolo di messaggi importanti e possono essere strumento di denuncia. Come amministrazione abbiamo sempre appoggiato progetti sociali indirizzati in questo senso e promosso la sinergia con le scuole”.
Fare squadra contro il bullismo è anche il messaggio lanciato da Ivana Nasti, direttore del Servizio ispettivo Agcom: “Con il Corecom Campania, gli istituti scolastici, le forze dell’ordine e le famiglie abbiamo avviato una campagna di informazione capillare sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo che devono vedere come protagonisti i giovani, sempre più impauriti da questi fenomeni”.
Usare i social in modo responsabile è stato l’appello lanciato da Giacomo Giuliani, Account executive education at Apple: “Il digitale non è né buono né cattivo ma è necessario fare attenzione a come lo usiamo. Atti di bullismo consapevoli o inconsapevoli possono fare molto male soprattutto quando interagiscono con il mondo dei social che è immagine, apparenza. Immagine che genera reputazione ed è quindi importante. La forza di diffusione dei social espone al mondo l’immagine. Anche in futuro quando dovrete cercare lavoro chi dovrà selezionarvi vedrà il vostro profilo. Tutte le tracce che lascerete nel digitale vi seguiranno”.
Una battaglia che deve essere vinta con il supporto di tutti come ha affermato Nicola Pasquino, presidente del Rotary club Napoli Angioino: “Abbiamo scelto di essere in prima linea con il Corecom nella lotta al bullismo e al cyberbullismo mettendo a disposizione dei ragazzi i contributi dei nostri professionisti che possono aiutare ad orientarsi nel difficile mondo delle tecnologie digitali. Orgogliosi di portare avanti questa battaglia”.
Messaggi chiari ai ragazzi sono stati indirizzati da Giovanna D’Apolito, psicologa e psicoterapeuta: “E’ necessario agire sul piano delle fragilità non solo della vittima ma di tutta la classe. Ogni componente ha una responsabilità nel creare e favorire il bullismo. Il supporto al bullo si può fare in tanti modi, anche con una semplice faccia che sorride. Anche tacendo per paura di essere bullizzati a sua volta. Dobbiamo scardinare questi meccanismi, prima che diventino pericolose consuetudini”. Un’allerta ulteriore è stata lanciata dall’avvocato Valentina Varano: “L’approccio alle tecnologie digitali e ai social da parte dei ragazzi deve presupporre responsabilità. Molti non hanno ancora compreso che dal 2017 il cyberbullismo è un reato vero e proprio con conseguenze anche gravi per chi minaccia, offende, denigra, nascondendosi dietro la tastiera. E devono anche sapere che la Polizia Postale è in grado di risalire a loro anche se si nascondono dietro profili falsi. Con serie conseguenze per il loro futuro”.