“Per noi questo e’ un grande dolore. Dobbiamo prendere atto dell’impossibilita’ di fermare questo grande dolore, che e’ prima di tutto per noi che abitiamo quel territorio”. Cosi il ministro per il Sud Barbara Lezzi si e’ rivolta agli abitanti di Melendugno ribadendo che sara’ impossibile fermare la realizzazione del Tap sottolineando pero’ che il M5s al sud ha “preso i voti anche per il Tap ma non solo”.
La ministra Lezzi dopo le proteste No Tap: “Non mi fanno paura, io a testa alta”. Conte: date la colpa a me
Il ministro va poi all’attacco di esponenti del Pd e di Forza Italia. Sul cambio di approdo della Tap a Brindisi come richiesto dal presidente della Puglia Michele Emiliano, Lezzi replica sostenendo che “alla richiesta, seppur tardiva, di far diventare il comune di Melendugno sito di interessa comunitario, Emiliano ancora non agisce, sta fermo, sono tutti bravi a parlare dopo”. Critiche anche per l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. “con che coraggio parla ancora? – dice – Venga in Puglia a parlare nelle piazze dopo quello che ha combinato. Le sa le cose: oggi ha detto che ci sono i risarcimenti. Ma li ha letti prima pero’, e perche’ non li ha detti e non ne ha parlato?”. Quanto a Forza Italia, “dov’era quando si decideva di fissare Melendugno per l’approdo del Tap? A votare si’ – afferma il ministro – Poi arrivano le elezioni, Berlusconi si sveglia e dopo 5 anni dice ‘forse non sarebbe il caso di non farlo a Melendugno’. Dove era lui e Forza Italia in questi anni, si erano addormentati?” Critiche, infine, anche ad uno dei manifestanti che ha dato fuoco alla bandiera del M5s. “E’ Alfredo Fasiello – conclude Lezzi – e sappiamo tutti che promuoveva Massimo D’Alema alle ultime elezioni. Lui voleva d’Alema e siccome ci sono io e il Movimento allora non gli va bene e brucia le bandiere”
“Le maniere da teppistello con le quali il sindaco di Melendugno mi intima di non tornare li’ non mi fanno paura perche’ non ho niente da temere. Lo so bene che Poti’ fa parte di una genia di baroni che l’ha fatta da padroni a Melendugno, ma Melendugno non e’ sua cosi’ come non e’ mia. Lui non puo’ dirmi dove andare, a casa mia ci torno quando e come voglio, per che’ non ho nulla di cui vergognarmi e vado a testa alta. Io non ho dato alcuna autorizzazione a Tap e io mi trovo purtroppo a dovere decidere se bloccare l’opera facendo ricadere dei costi esorbitanti sul Paese”. Lo ha detto in diretta Facebook il ministro per il Sud Barbara LEZZI. Il ministro ha piu’ volte sottolineato i cattivi rapporti con i leader No Tap: “Durante e prima della campagna elettorale sono stata contestata dai NoTap con i quali non ho mai avuto un buon rapporto. Non hanno mai calcato i nostri palchi ne’ condiviso la battaglia con noi e questo e’ legittimo ma allora sono gli ultimi a poter chiedere le mie dimissioni. Non rispondo di certo a un Gianluca Maggiore”.