Per la seconda volta in poche settimane il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il premier Matteo Renzi, entrano in polemica su questioni riguardanti il ruolo di Palazzo Madama. Dopo la presa di posizione di Grasso contro la trasformazione del Senato in una camera non elettiva, arriva oggi una nota ufficiale di quest’ultimo, in cui si critica aspramente Renzi per aver contestato l’autorevolezza del Servizio Studi del Senato, “colpevole” di aver espresso dubbi sulle coperture al Dl Irpef. Quello, per intenderci, che assegna un bonus di 80 euro in busta paga per gli stipendi più bassi. Una levata di scudi, quella di Grasso, alla quale Renzi ha avuto modo di controreplicare in serata in tv, alla trasmissione “Virus”, dove ha osservato che “il presidente Grasso tende a difendere l’istituzione che presiede, lo comprendo, capisco il suo ruolo, ma io non sto attaccando il Senato”, e di condurre questa battaglia “con la consapevolezza di non dover chiedere il permesso a tutti, ai burocrati, a tutti i partiti della coalizione. Preferisco chiedere scusa domani ma non il permesso oggi. Se ci mettiamo a mediare con tutti non ne usciremo vivi”. Ha aggiunto il premier: “Se gli 80 euro non arrivano nelle tasche degli italiani io chiedo scusa a lei, Porro, e al Senato. Chi dice che non ci sono le coperture deve dire perché, altrimenti è semplicemente un tentativo di comunicare cose inesatte”. E per rimarcare il concetto, twitta la foto dei nuovi cedolini con gli 80 euro in busta paga, che, parola del premier, “saranno per sempre”.
Lo scontro istituzionale (e interno al Pd) tra Grasso e Renzi ha rinfocolato la polemica politica su provvedimento, a partire da Forza Italia, che attraverso i due capigruppo Romani e Brunetta ha chiesto al premier pubbliche scuse nei confronti dell’istituzione Senato, e ha chiesta al Quirinale di “battere un colpo”. Clamorosa, come spesso accade, l’iniziativa del leghista Roberto Calderoli, che ha fatto sapere di voler denunciare Renzi per accuse fatte a dei pubblici ufficiali. Ma al di là delle iniziative più estreme, lo scontro Renzi-Grasso rischia di dividere anche il partito democratico: ne sono testimonianza le dichiarazioni di Stefano Fassina, della minoranza Pd, che ha manifestato solidarietà al Servizio Studi di Palazzo Madama, sottolineandone la preparazione, l’imparzialità e l’esperienza.