Non è ancora finita la partita delle primarie che ne ha aperta una ancora più grande sul destino del Pd. A Napoli è stato respinto il ricorso bis di Antonio Bassolino. La commissione di garanzia ha dichiarato il suo “game over”. “Non si possono conteggiare i voti inquinati”. Messa assieme alla manifestazione di sabato scorso al Teatro Augusteo, agli appelli dei suoi sostenitori, alla possibilità di intercettare i voti dei delusi del Pd, di una parte della minoranza, di pezzi di sinistra, costruisce la possibilità di una lista civica di Bassolino che corre contro tutti, compreso il suo partito. Resta aperta la strada di un ricorso-ter stavolta alla commissione nazionale. E lunedì c’è un altro passaggio molto atteso: la direzione del partito convocata da Matteo Renzi per un chiarimento finale con gli oppositori interni.
E diventata una guerra di nervi. La partita è tutt’altro che chiusa. E riserverà sorprese. II suo epilogo non sarà indolore perché Antonio Bassolino non ci sta, non accetta la decisione del Comitato per le primarie che ha bocciato anche il suo secondo ricorso: “Il rispetto verso migliaia di votanti impone a questo comitato di affermare che nessun broglio è rilevabile nelle primarie di Napoli”. E in queste ore sta decidendo di presentare riscorso anche al Comitato nazionale dei garanti del Pd, a Roma. Il popolo della rete a maggioranza ha reagito all’archiviazione del ricorso chiedendo a Bassolino di compiere lo strappo definitivo, con la presentazione di una lista civica. E lui non ha fatto nulla per smentire questa ipotesi. Deve decidere ancora e non intende suicidarsi.