I comandi provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno eseguito, sotto il coordinamento della Procura, tre provvedimenti con cui è stato disposto il sequestro finalizzato alla confisca di beni per un ammontare di oltre 982mila euro, nei confronti degli avvocati Giulia Maria Rossana Dieni e Giuseppe Putortì e del commercialista Rosario Spinella, condannati, nell’ambito della operazione “Rifiuti spa 2”, per avere sostenuto gli interessi della cosca Alampi di Reggio Calabria. In particolare, secondo gli inquirenti, Dieni e l’ex coniuge Putortì, avvocati difensori di Matteo Alampi, trasmettevano dal carcere i messaggi del boss ai suoi sodali. Sono stati sequestrati alla coppia di avvocati conti correnti, carte di credito, polizze e vari prodotti finanziari per un valore complessivo stimato di 220mila euro per Dieni e 569mila per Putortì. Rosario Spinella è stato condannato per avere permesso al capocosca Giovanni Alampi di continuare a dirigere quattro società sottoposte a sequestro e di cui Spinella era stato nominato custode. Inoltre è accusato di avere emesso fatture per operazioni inesistenti al fine di costituire fondi neri da erogare alla cosca e di essersi indebitamente appropriato di somme presenti sui conti correnti delle imprese sequestrate. A Spinella sono stati sequestrati beni per oltre 193mila euro.