Sarà una coincidenza, ma proprio nel giorno di Natale, una nigeriana, in fuga dalla fame e dalla guerra, ha dato alla luce un bimbo sulla nave Etna che l’ha soccorsa nel Canale di Sicilia, a tenerlo a battesimo il prete della nave Don Paolo, padrino il comandante della nave. Testimony Salvatore, questo il nome dato al piccolo, dorme sicuro nelle braccia della mamma, Kate 28 anni, che racconta la sua storia a chi l’ha soccorsa, fuggita con l’altra figlia, Destiny, 15 mesi. Mentre sono ancora in Algeria il marito e gli altri due figli 10 e 6 anni, una famiglia nigeriana in fuga per disegnare il proprio futuro. La donna è entrata in travaglio sulla nave e comandante ed equipaggio si sono subito attivati per aiutarla, mentre ad assisterla è stata una ginecologa della Fondazione Rava.
Intanto sono circa 1300 i migranti soccorsi in queste giornate di festa nel Canale di Sicilia, hanno affrontato il freddo e il mare, trasbordati sulle navi della Marina militare impegnate nel dispositivo di vigilanza e sicurezza marittima e poi messi in salvo sulla terra ferma. Le cifre della disperazione sono lì, altre 1300 persone da salvare, divise nei vari porti siciliani: 865 a Messina, 364 a Pozzallo e altri 50 sono stati salvati al largo di Lampedusa
E adesso si contano le vittime e si tenta di scongiurare il pericolo delle malattie infettive, un migrante è stato messo in isolamento, in attesa di essere trasferito in una struttura sanitaria attrezzata a curarlo, ma la diagnosi ancora è incerta, anche se accusa i sintomi della malaria e della Tbc. Mentre ben cinque corpio senza vita sono stati recuperati in mare. Due uomini sono stati ricoverati per ustioni all’ospedale di modica.