DI LAURA BERCIOUX
Le cronache raccontano che ci sono stati tre bimbi abbandonati alla nascita in solo otto giorni. Qualche giorno fa l’abbandono di un neonato messo in un sacchetto dell’immondizia. Un barista ha visto il sacchetto muoversi, sono arrivati i poliziotti e Raffaele Silvestri, nell’attesa dei soccorsi, ha praticato le manovre di pronto soccorso riuscendo a rianimare il bimbo che stava morendo. Una vita è stata salvata per caso, quella bimba ora potrà crescere e diventare grande.
La notizia, oltre al fatto che la piccola Emanuela sia viva, è che Raffaele Silvestri, il poliziotto, vorrebbe adottarla. Silvestri, ha perso un figlio di dieci anni per una grave patologia. Ha un’altra bimba e ora il suo desiderio è adottare questa bimba. Speriamo che il Tribunale tenga conto di questo gesto e della volontà del poliziotto sebbene dai media il parere del giudice minorile è che meglio che si adottata dove non è stata salvata. Ma il destino ha fatto il suo corso.
Poi ci sono delle strane coincidenze: il barista che ha visto il sacchetto dell’immondizia si chiama Emanuele, la figlia di Silvestri, il poliziotto si chiama Emanuele e la bimba salvata è stata chiamata Emanuela. Quale migliore happy end se non dare in adozione al poliziotto? Ritorniamo agli abbandoni che sono purtroppo all’ordine del giorno nonostante le culle per la vita. Rosa Rau, che si occupa da anni della Culla per la Vita a Palermo che è stata finalmente riaperta il 27 marzo con un accordo tra l’Università e il Policlinico, tira un sospiro di sollievo. Quella culla di Via Noce che fu chiusa ingiustamente, oggi è al servizio delle mamme che non vogliono o non possono tenere i bimbi appena nati. “Stiamo preparando l’inaugurazione entro maggio”, ci spiega Rosa Rau, sul sito ci sono tutti gli aggiornamenti per le culle della vita – www.mpv.org/culleperlavita . Stiamo chiedendo al Governo una pubblicità-progresso per divulgare il parto in anonimato e le culle”.