“Sono convinto che l’Italia abbia bisogno di un governo al piu’ presto e questo governo non puo’ che essere espressione della coalizione che ha prevalso nelle elezioni. Questa coalizione siamo noi, non i 5 Stelle, nonostante abbiano ottenuto un risultato certamente positivo. Per farlo si dovranno trovare in Parlamento i numeri per governare. Mi auguro che ci saranno parlamentari e forze politiche responsabili e disponibili a questo”. Lo afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un’intervista al Corriere della Sera.
“E’ evidente che i nomi dei presidenti delle due Camere debbano essere concordati in modo da raccogliere un consenso vasto fra gli schieramenti – aggiunge -. Ma non possiamo fare della seconda e terza carica dello Stato una semplice merce di scambio per trovare dei numeri parlamentari. Io penso che si debbano proporre dei nomi autorevoli e su quelli cercare il voto di chiunque ci stia. Si tratta di figure di garanzia, che debbono raccogliere la stima di tutta l’Aula”.
“Nel rispetto pieno dei nostri accordi, sosterremo lealmente il tentativo di Salvini di creare un governo. Sono convinto che riuscira’: io da parte mia come leader di FI sono in campo per sostenerlo, per garantire la compattezza della coalizione e per mantenere i nostri impegni con gli elettori”, sottolinea l’ex premier, secondo cui “qualunque cosa e’ preferibile ad uno stallo prolungato o a soluzioni pasticciate. Pero’ credo ci siano i margini per una soluzione coerente con il mandato che gli italiani hanno affidato al centrodestra. Il capo dello Stato ha davanti un compito difficile ma sono certo che sapra’ eseguirlo con l’equilibrio, la saggezza e il rigore costituzionale che gli riconosciamo”.
Alla domanda se lo spaventi l’ipotesi di un governo del M5S con un appoggio esterno di una parte del Pd, il leader forzista risponde: “Dovrebbe spaventare piu’ che altro il Pd, perche’ sarebbe la sua fine politica definitiva. Ma soprattutto spaventa gli italiani, una larga maggioranza dei quali non accetterebbe di ripetere le disastrose esperienze di Roma e Torino”.