Berlusconi viene definito “un boss dell’illegalità e del malaffare che ha svenduto la nazione, ha impoverito il paese, lo ha bloccato, ingessato ed espoliato, e ha reso la previsione di Indro Montanelli una profezia della realtà ‘quando Berlusconi, finalmente, cadrà, allora gli italiani, a quel punto, si renderanno conto che ha distrutto la nazione trascinandola nella vergogna, nello scempio, dentro una palude immonda dalla quale sarà quasi impossibile riuscire a tirarsi fuori, come accade sempre con noi italiani, se ne accorgeranno quando ormai sarà troppo tardi’”. “La conferenza stampa che Berlusconi ha organizzato questo pomeriggio sembra essere uscita dalla penna di uno sceneggiatore di un film di Hollywood di serie B, neppure un colpo di scena, un imprevisto, un guizzo di creatività – continua il post -. Un copione patetico standard, di cui la cupola mediatica al suo servizio (fino a ieri sera) non è in grado di presentarlo in tutta la sua pienezza”. Quanto all’appello rivolto ai senatori del M5S “rimane una chicca sublime, a metà tra il patetico e il minaccioso, ennesimo tentativo di trasformare in una farsa ciò che deve, invece, essere vissuta per ciò che è: una tragedia tutta italiana”.
Berlusconi? L’ironia di Grillo: non è finito un regime ma un banale uomo
“Mi piacerebbe per davvero poter dire che siamo alla vigilia del crollo di un regime. Non è così. Non ancora. E’ semplicemente la fine di un banale uomo per tutte le stagioni, un soggetto che è stato funzionale nell’ultimo ventennio sia ai colossi finanziari anglo-americani che al Kgb sovietico, passando per lo Stato del Vaticano, la troika, l’Iran, Israele, l’Arabia Saudita, gli emirati Arabi, la Libia, l’intero sistema bancario internazionale”. È quanto scrive il blog di Grillo in un post con il titolo “In memoria di Silvio Berlusconi”, firmato dal blogger Sergio Di Cori Modigliani. “Il mondo è sempre stato pieno di individui del genere. L’aspetto più stupefacente consiste nel fatto che finiscono tutti nello stesso identico modo. E iniziano, anche, nello stesso modo. Interpretando una parte di cui sono consapevoli sia soltanto una rappresentazione di facciata. Ma strada facendo finiscono per inciampare, inesorabilmente, in quella pàtina umana, davvero molto umana, una mitomania mista a onnipotenza, per cui finiscono per convincersi che la maschera che indossano corrisponda alla propria vera natura”. Fra i casi citati, quello di Saddam Hussein, Gheddafi, lo scià di Persia, il dittatore Marcos, Somoza, Videla e Bettino Craxi. “Riciclare oggi l’aspetto gossiparo, grazie alle ultime e recentissime confessioni pepate di Ruby, ci aggiunge, a mio avviso, un tono folcloristico pecoreccio che tinge la tragedia italiana di quel sapore farsesco che offende la coscienza dei cittadini pensanti di questa nazione”.