“La costruzione dell’ospedale a Panama era ritenuto un gesto di generosità da parte delle imprese italiane al governo di Panama”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rispondendo a una domanda nel corso del suo interrogatorio, durato circa 90 minuti, dinanzi alla sesta sezione penale del Tribunale di Napoli dove si sta celebrando il processo sulle presunte tangenti a Panama che vede imputato l’ex direttore de ‘L’Avanti’, Valter Lavitola.
“Sapevo della costruzione dell’ospedale da parte di Impregilo – ha detto l’ex premier – che mi parve molto lodevole e buona. L’ho saputo a una cerimonia ufficiale dove vidi anche il plastico della struttura pediatrica che avrebbe dovuto ospitare 80 posti letto in un posto povero e disagiato”. “In quell’occasione dissi che volevo mettere a disposizione, in forma personale, mobili e arredo. La mia famiglia destina – ha aggiunto Berlusconi – il 10% a opere di beneficenza. Sarei stato disponibile a dare il mio aiuto, ma non per la costruzione”, smentendo quanto dichiarato dal presidente di Panama Ricardo Martinelli in alcuni comunicati stampa.
“Volevo costruire due ospedali all’anno nelle zone disagiate del mondo, come ho fatto in Amazzonia. Ne parlai anche con Guido Bertolaso – ha raccontato il teste – ma nel 2012 sono dovuto nuovamente scendere in campo con una campagna elettorale durata 40 giorni perchè il Popolo delle libertà era sceso, secondo i sondaggi, all’11% di preferenze. A quel punto lasciai perdere i progetti, tornai in prima persona in politica e il mio partito raddoppiò i consensi”.
Si è concesso una pizza napoletana Silvio Berlusconi, prima di lasciare la città dopo l’interrogatorio di questa mattina in Tribunale, nel processo per il quale è imputato Valter Lavitola. L’ex premier ha scelto il ristorante Mattozzi in Via Marchese Campodisola; con lui i suoi avvocati Niccolo’ Ghedini e Michele Cerabona, l’ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e l’attuale presidente, Antonio Pentangelo, che è anche coordinatore provinciale di Forza Italia.