Il responso della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sul ricorso di Silvio Berlusconi contro la legge Severino arriverà a cinque anni esatti da quel voto di Palazzo Madama che lo fece decadere da senatore, martedì 27 novembre. Non sarà possibile ricorrere in appello: il verdetto infatti sarà definitivo. Ma in attesa di questo cruciale snodo, l’ex premier Berlusconi continua a sperare che Salvini si liberi al più presto dei 5 Stelle. Così da far nascere un nuovo esecutivo di centrodestra, sorretto dal voti della Lega, di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e da una gruppuscolo di «responsabili» che non desiderano lasciare il Parlamento. Lato Pd: Matteo Renzi che continua a far sentire la sua voce ma al conempo a tenersi lontano dal dibattito congressuale: “Non voglio fornire più alibi. Queste assise non devono essere il solito referendum su di me”, fa sapere, accusando in una lunga intervista a Il Foglio i suoi ex compagni di governo di slealtà: Gentiloni, ma sorprendentemente, anche Delrio.