“De Magistris , ripensaci e partecipa ai funerali di Salvatore. Era un ragazzo e il lutto non è solo della famiglia e di Marano ma di Napoli”. Era destinato a cadere nel vuoto ma è politicamente significativo l’invito rivolto via twitter e facebook da Antonio Bassolino al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che da parte sua conferma l’assenza oggi ai funerali di Salvatore Giordano. A dare l’ultimo saluto al 14enne morto a causa del crollo di calcinacci dal cornicione della Galleria Umberto I di Napoli, oggi alle 16 allo stadio comunale di Marano, l’ex pm non ci sarà. Sommerso dalle critiche provenienti da ogni parte, De Magistris affida ai social network una ulteriore precisazione sulla sua assenza oggi ai funerali di salvatore: “La decisione di non prendere parte – scrive il sindaco – alle esequie del piccolo Salvatore è per me molto dolorosa. Questa tragica morte, infatti, ha sconvolto tutta la comunità napoletana. Eppure la canea mediatica sollevatasi in queste ultime ore non può fare escludere che la mia presenza possa provocare turbamento in un giorno in cui la comunità si stringe in questa cerimonia drammatica. Ritengo pertanto – aggiunge – che la non partecipazione sia una forma di rispetto verso gli stessi, sebbene forse superficialmente non comprensibile”.
In sostanza, De Magistris teme contestazioni e tra le righe lo ammette anche. Una giustificazione che per molti addetti ai lavori suona “peggiore del male”. Basta leggere i commenti dei fans del sindaco, sulla sua pagina ufficiale: tutti o quasi criticano l’assenza oggi a Marano. E arriva una bordata anche dall’ex assessore “arancione” Bernardino Tuccillo: “Non ho fatto ,sino ad ora, commenti – scrive Tuccillo – sulla tragica morte di Salvatore, perché convinto che fosse dovuto silenzio e rispetto. Tuttavia, l’incredibile intervista di ieri di De Magistris impone delle inevitabili, amare riflessioni. Trovo stupefacente che il sindaco si autoassolva: anzitutto egli ignora che il T.U.E.L (testo unico enti locali, ndr) impone al primo cittadino ineludibili responsabilità sulla tutela della pubblica incolumità nel proprio comune”.