Roma, 22 gen. (askanews) - Maxioperazione dei carabinieri di Agrigento nei confronti dei vertici dei mandamenti e delle famiglie mafiose di Cosa Nostra agrigentina: il bilancio è di 56 arresti, tra cui il sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, in manette per concorso esterno in associazione mafiosa. L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e chiamata "Operazione Montagna", ha di fatto disarticolato i mandamenti di Santa Elisabetta e Sciacca, colpendo 16 famiglie mafiose della provincia. Gli inquirenti hanno documentato stretti collegamenti con i vertici delle cosche di quasi tutta la Sicilia e con le 'ndrine calabresi. Accertate anche estorsioni ai danni di 27 aziende ed un fiorente traffico di droga. Sono state sequestrate 7 società ed effettuate decine di perquisizioni. Al blitz hanno partecipato 400 militari, supportati da un elicottero, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia e da unità cinofile.

Costretta a prostituirsi dal fidanzato, anche quando era incinta, perché i soldi per acquistare la droga non bastavano mai. Poco più che ventenne, una studentessa del barese era stata inghiottita da mesi in una spirale di feroce cieca inumanità. La sua mamma, un anno fa, aveva denunciato ai Carabinieri la sua scomparsa ed era preoccupata dalle cattive compagnie della figlia. Ma il giorno dopo lei era ricomparsa e l’aveva tranquillizzata. Qualche settimana dopo, però, nei pressi della stazione di Bari, una pattuglia l’aveva sorpresa in auto con un giovane che rivelò di aver pagato 120 euro per accordarsi con lei dopo aver risposto a un annuncio su internet. Pedinamenti, intercettazioni e dichiarazioni raccolte dai Carabinieri e dalla Procura hanno composto il mosaico dell’orrore. La ragazza, anche lei con problemi di droga, sarebbe stata assoggettata fidanzato 25enne tossicodipendente che l’avrebbe indotta a prostituirsi in varie località delle province di Bari e Brindisi, lasciandola talvolta anche a digiuno per costringerla a farlo sempre di più.