Si prospettano altre due settimane di campagna elettorale a Bari: nessuno dei dieci candidati a primo cittadino ha raggiunto il quorum necessario per indossare, fin da subito, la fascia tricolore. I dati che circolano nei comitati sono ancora parziali e ufficiosi, tra i sostenitori dei candidati ci sono speranza e attesa.
Secondo i dati diffusi poco prima delle 21 dal Comune (130 sezioni scrutinate su 345), il candidato del centrosinistra Antonio Decaro ha raggiunto il 48,68 per cento dei consensi. Insegue Mimmo Di Paola, appoggiato dal centrodestra, che finora ha incassato il 36,59 per cento. A Sabino Mangano, candidato del Movimento 5 Stelle, è andato il 7,37 per cento dei voti. L’ex magistrato antimafia Desirè e Digeronimo, sostenuta da Fare per Fermare il Declino, Desirè e Sindaco, Verdi e Giovani in Movimento, è ferma al 3,29 per cento. Le operazioni di scrutinio stanno procedendo a rilento a causa delle contestazioni inoltrate ai presidenti di sezione da alcuni rappresentanti di lista: il voto disgiunto e le preferenze di genere hanno – evidentemente – creato confusione negli elettori, diverse decine le schede annullate. Inoltre, c’è una difficoltà di comunicazione tra il Comune di Bari e la Prefettura che ha pochissimi dati.
All’interno dei comitati dei due candidati più suffragati – Decaro e Di Paola – si respira clima di tensione, ingannato da focaccia barese nella sede organizzativa del candidato del centrodestra, da crostate e succhi di frutta in quella del candidato del centrosinistra (peraltro le due sede si trovano una di fronte all’altra).
I due competitor hanno trascorso in modo diverso il verdetto delle urne. Dopo una breve apparizione nel comitato di via Calefati, Di Paola ha salutato elettori e simpatizzanti e – secondo quanto riferito dai suoi collaboratori – sta partecipando a una festa di compleanno. Riflessioni in riva al mare prima (postata sulla sua bacheca virtuale una foto in cui è ritratto seduto su uno scoglio e pensieroso) e giro per i seggi dopo per Decaro. Riottoso a microfoni e taccuini anche il candidato del M5S, Mangano, che ha solo fatto sapere che continuerà “la strada intrapresa” e che si prospetta “un’alleanza con i cittadini”.
Curiosità : il Movimento per l’insorgenza duo siciliano, raggruppamento di ispirazione neoborbonica e che sostiene il candidato Michele Ladisa, ha incassato lo 0,21 per cento più dei Verdi (0,1) e di Alternativa comunista (0,13).