L’ira di Paolo Gentiloni per la mozione contro Iganzio Visco non è sfumata. Anzi, il premier sarebbe pronto a riconfermare il governatore di Bankitalia. Uno stop a Renzi e una reazione piccata alla notizia che quella mozione sia stata frutto anche dell’opera di Maria Elena Boschi. Il segretario dem insiste e chiede una pagina nuova, smentendo, in una intervista a QN, che nella vicenda c’entri il caso Banca Etruria. Ma il partito si divide: insolitamente duro Walter Veltroni, tagliente Giorgio Napolitano,in dissenso il ministro Carlo Calenda e il capogruppo dem, Luigi Zanda. Il Guardasigilli Andrea Orlando chiede un’assemblea del gruppo parlamentare dem, dove chiarirsi le idee. Matteo Renzi resta (quasi) isolato nell’attacco al Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Ieri sera, intanto, Ignazio Visco
è andato a palazzo San Macuto, dove si riunisce la commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche e ha incontrato il presidente, Pier Ferdinando Casini; il governatore ha consegnato l’elenco dei documenti, circa 4.200 pagine, che Banca d’Italia metterà a disposizione della commissione, relativi a sette crisi bancarie. L’incontro con Visco è servito anche a risolvere il delicato problema di quando convocare in audizione lo stesso governatore. Dopo il clamore suscitato dalla mozione del Pd si è creato ieri un ampio consenso intorno all’ipotesi di sentire Visco dopo il 31 ottobre. Nel frattempo, governo e Quirinale avranno sciolto il nodo della successione. Se non fosse Visco (a ieri, ancora il favorito), sarebbe comunque un interno: in pole position il vicedirettore di Bankitalia Fabio Panetta. Sempre che alla fine non spunti il direttore generale Salvatore Rossi, già tra i saggi chiamati nel 2013 da Giorgio Napolitano a indicare le riforme per la legislatura.