“Diciamo “no” ai progetti di autonomia differenziata che stanno maturando in una intesa bilaterale tra il Governo e Veneto, Lombardia e Emilia Romagna. Prima si fissino i Livelli essenziali delle prestazioni civili e sociali, come previsto dalla Costituzione, e poi, solo poi, si avvii una riforma organica di tutto il sistema delle autonomie locali: Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni”.
Lo dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, intervenuto oggi nella sala Caduti di Nassirya del Senato, nel corso della conferenza stampa organizzata sul tema.
“È in discussione l’unità del Paese – continua Conte -, sono in discussione i nostri diritti di cittadinanza. Chi propone questa autonomia vuole una sanità e una scuola per ogni regione, diritti diversi a seconda del luogo in cui si nasce o si vive: una nazione divisa tra regioni ricche e regioni povere.Una secessione non dichiarata, e anzi addirittura per legge. Vogliono cambiare la costituzione e l’assetto istituzionale del Paese senza una riforma costituzionale e senza neanche discuterne. A tutto svantaggio della parte più debole dell’Italia, il Sud. Il tema dell’autonomia differenziata è dunque questione politica nazionale e coincide con la nuova questione meridionale”.