«Le Regioni del Nord si illudono di trasformarsi in tanti piccoli Stati. Ma questa arroganza non sfida solo la legge e la Costituzione, va anche contro i loro stessi interessi. Appena ho letto il contratto di governo, mi sono reso
conto che i 5 Stelle non avevano capito cosa stavano firmando, mentre la Lega aveva in mente un disegno ben preciso”. Lo dice Adriano Giannola, presidente della Svimez ed economista, in un’intervista a Repubblica. Nella quale non nasconde la sua ira e la sua preoccupazione per il progetto autonomista.
Perchè è contro la Costituzione
«La Costituzione dice che almeno scuola, sanità e mobilità devono essere garantiti con gli stessi standard su tutto il territorio nazionale. Invece, sotto il manto di questa apparente autonomia, alcune regioni vogliono
cristallizzare privilegi e diritti differenziati. Pensano, in questo modo, di tenersi al riparo dalla crisi».
Perchè non fa gli interessi del Nord
“Se paragonate ad altre regioni europee, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, da locomotive sono diventate lumaca, se non gambero. Credono di trovare le risorse nell’acquisizione del residuo fiscale, un’entità contabile che non esiste nella realtà: dimenticano la spesa che lo Stato eroga soprattutto a loro favore pagando gli interessi su un enorme debito pubblico destinato ad aumentare».
Cosa succederà al Sud
«Per garantire i servizi minimi, lo Stato dovrà indebitarsi oppure tagliare. Le conseguenze ricadranno tutte sui cittadini. Così, mentre i 5 Stelle combattono per il reddito di cittadinanza, il Mezzogiorno si trasformerà in un inferno dal quale liberarsi. Non so se sia un disegno, a me pare un’idiozia. Mi auguro che non si preferisca spaccare il Paese pur di non far
cadere il governo».