Oggi desidero analizzare una notizia che in se racchiude tanti problemi, i cui risvolti mi hanno coinvolto, infatti, oggi, alla Coop ho comprato la solita marmellata biologica, ma il prezzo era di 2,89 euro e non più di 2,29, però questa volta c’era la dicitura PRODOTTO IN OFFERTA.
Torno a casa e mi imbatto in una notizia che dice che la marca che compro è risultata radioattiva ai controlli giapponesi, quindi cerco di approfondire e scopro che i limiti soglia tra Giappone, Europa e Stati Uniti sono, profondamente, diversi, infatti i limiti europei e americani sono, rispettivamente 12 e 10 volte superiori a quelli giapponesi, e prima di Fukushima, comunque, i limiti giapponesi erano la metà rispetto a quelli occidentali, quindi, anche se non sono un tecnico della materia, sento puzza di lobbies alimentari.
A questo punto cerco notizie riguardanti la materia prima del prodotto e scopro che mangio un prodotto biologico bulgaro, su cui, senza disprezzare, non posso avere reali certezze, dato che in Bulgaria ci sono centrali nucleari, la mafia dell’est è al potere ed è lo Stato più povero dell’Unione Europea, quindi ha tutte le carte in regola per nascondere territori come la Terra Dei Fuochi campana.
Infine arrivo all’ennesima conferma dello schifo del mercato globale, infatti l’aumento del 20% su tutta la linea dei barattoli di marmellata da parte del distributore, molto probabilmente, serve a compensare le eventuali perdite, sue e del produttore, dovute all’eventuale ritiro dal mercato di un prodotto della linea, dovuto a ragioni di marketing, scaricando, così, sul consumatore finale parte delle perdite dovute al mercato globale.