«Morte alle celebrità pagane: attori, cantanti, atleti. Sono tutti sulla lista dello Stato Islamico». È la delirante giustificazione scritta al computer in un tedesco maldestro, contenuta sui volantini ritrovati nei pressi di quella Wittbraeucker Strasse, a nove chilometri da Dortmund, dove martedì sono esplose tre bombe al passaggio del pullman dei giocatori del Borussia diretti al Signal Iduna Park. Lo stadio dove avrebbero dovuto giocarsi i quarti di forale di Champions contro il Monaco. Fortunatamente, soltanto uno dei calciatori è rimasto ferito, lo spagnolo Marc Bartra: ma quel che sembrerebbe sempre più evidente è che si voleva fare una strage di giocatori. Gli attentatori avevano realizzato tre bombe artigianali con tubi di gomma pieni di punte metalliche. Ordigni fatti detonare a distanza, con un raggio d’azione di 100 metri. «Capaci di uccidere», ha detto la procura federale tedesca tanto che una scheggia di metallo è stata ritrovata in un poggiatesta. «Un attacco mirato» ha dichiarato la polizia. Che ieri ha arrestato un 25enne iracheno residente a Wuppertal ed è sulle tracce di un 28enne di Fröndenberg, entrambi legati agli ambienti islamisti. Nel volantino si fanno diversi riferimenti di matrice jihadista: Fattentato contro il mercatino di Natale a Berlino e la richiesta del ritiro dei Tornado tedeschi che nei cieli della Siria segnalano le posizioni dell’Isis: «Merkel, non ti curi dei tuoi sporchi sudditi, ma fai uccidere musulmani con i Tornado». E mentre la cancelliera ha reagito parlando di «attacco ignobile», RalfJäger, ministro dell’Interno del Nord Reno Westfalia dove è avvenuto l’attacco, ha fatto sapere che l’inchiesta procede «in tutte le direzioni». La stupidità del terrorismo, probabilmente islamico, ha confezionato ieri una gloriosa festa di calcio. Ha rinsaldato il legame tra tedeschi e francesi. Ha ispirato uno sberleffo mondiale contro l’oscurantismo di chi vorrebbe soffocare la vita in Occidente. Fallimento a 360 gradi, quello degli attentatori che martedì sera hanno fatto esplodere tre ordigni sotto al pullman che trasportava i calciatori del Borussia: con 21 ore di ritardo, ma íl match si è giocato; è finita in mostra la differenza tra il desiderio di normalità e l’ottusità ideologia; e pare che anche i protagonisti dell’attentato, islamisti probabilmente legati all’Isis, siano stati individuati e uno di loro, un iracheno di 25 anni, fermat