Il decreto con la rete di sicurezza pubblica per le banche in difficoltà e con gli altri interventi in programma sugli istituti di credito arriverà in settimana, probabilmente fra giovedì e venerdì, e metterà in campo un fondo fino a 20 miliardi. La cifra è superiore a quella circolata nei giorni scorsi (si parlava di 15), ma comprende anche due miliardi «di base» per l’attivazione degli 80miliardi di garanzie pubbliche sulle emissioni di liquidità, meccanismo già autorizzato da Bruxelles a luglio. Il governo, come deciso ieri sera dal consiglio dei ministri, farà precedere l’attivazione di questo ombrello a tutto campo per le banche da un passaggio parlamentare per far votare l’autorizzazione alla modifica dei saldi di finanza pubblica «Consideriamo nostro dovere varare questo intervento salvarisparmio – ha spiegato il premier Paolo Gentiloni dopo il consiglio dei ministri -. Mi auguro che questa responsabilità venga condivisa da tutte le forze in Parlamento a partire da domani». Il governo ieri ha battuto un colpo. Un segnale nella giusta direzione. Non è ancora l’approvazione del decreto legge sulle banche, che arriverà a stretto giro, ma l’approvazione del Consiglio dei ministri alla nota di variazione di bilancio che consente un indebitamento fino a 20 miliardi per far fronte alle criticità bancarie è il segno che quell’intervento si farà comunque. Finalmente, dopo mesi di traccheggiamento e di rinvio della decisione politica, dopo mesi di trattativa con Bruxelles, appare chiaro che quell’intervento è necessario e ha un posto importante nelle priorità della stabilità finanziaria e della politica economica.