Asia, Sudamerica ed Europa: lo hanno cercato dovunque ma alla fine era a Napoli in un’abitazione del quartiere Piscinola-Chiaiano in via Emilio Scaglione. Cosi è finita la latitanza di Marco Di Lauro, inserito nell’elenco dei ricercati del Ministero dell’Interno al secondo posto subito dopo Matteo Messina Denaro. Oggi ha 38 anni ma era solo un ragazzo quando fece perdere le sue tracce, 14 anni fa nel corso della “notte delle manette” quando mille uomini dello Stato invasero i quartieri Scampia e Secondigliano coadiuvati dagli elicotteri ed eseguirono 53 ordinanze. Ricercato anche in campo internazionale, secondo gli inquirenti, Marco Di Lauro avrebbe intrapreso la ricostruzione del clan guidato dal padre Paolo Di Lauro detto Ciruzzo o’ Milionario.
L’uomo,era latitante da 14 anni ed è stato scovato in via Emilio Scaglione, nel quartiere Chiaiano di Napoli. Era il secondo latitante più pericoloso d’Italia dopo Matteo Messina Denaro. L’operazione, congiunta, è stata condotta dalla polizia, Squadra mobile e carabinieri. Quarto figlio del boss Paolo Di Lauro, era latitante dal 7 dicembre 2004, quando sfuggì al maxi blitz nella notte delle manette: sul suo capo pende un ergastolo per l’omicidio dell’innocente Attilio Romanò, ucciso per errore nel gennaio del 2005 nell’ambito della prima faida di Scampia.