L’ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, ex deputato del Pdl, è stato arrestato stamattina dai carabinieri di Caserta nell’ambito di un’inchiesta relativa alla vendita di carburanti.
Arrestate anche altre cinque persone, tra queste due fratelli di Cosentino, mentre altre sette finiscono agli arresti domiciliari.
Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, concussione, illecita concorrenza o minaccia, favoreggiamento, riciclaggio con l’aggravante del metodo mafioso.
Nicola Cosentino vanta un ”rapporto stabile” con il clan dei Casalesi, tanto che ”i vertici del clan avevano imposto agli affiliati il divieto di estorsioni ai danni degli impianti riconducibili a Cosentino”. E’ quanto sostiene la Dda che ha arrestato l’ex parlamentare.
L’arresto di Cosentino e’ “surreale”, e’ urgente affrontare i temi della custodia cautelare e dell’uso politico della giustizia: e’ quanto afferma Luca d’Alessandro (Fi), segretario della commissione Giustizia della Camera. “Dopo che la Cassazione ha demolito ipotesi accusatorie ed esigenze cautelari per Nicola Cosentino – afferma – la Procura di Napoli aveva un solo modo per proseguire la sua attivita’ di bracconaggio nei confronti dell’unico esponente di centrodestra che e’ stato capace in questi anni di ribaltare gli equilibri politici in Campania. Cosi’, puntualmente, e’ arrivata l’operazione ad orologeria, guarda caso in prossimita’ delle elezioni amministrative, che ha permesso ai magistrati napoletani di fare entrare dalla finestra cio’ che la Suprema Corte aveva fatto uscire dalla porta principale. Operazione tanto piu’ surreale, in quanto anche i muri sanno che Nicola Cosentino mai partecipa alle attivita’ aziendali della sua famiglia. Per tali motivi, diventa quanto mai necessario e urgente affrontare il tema dell’abuso della custodia cautelare, dell’uso politico della giustizia, evitando sovraesposizioni di magistrati che operano solo nell’intento di far fuori avversari politici della sinistra”, conclude.