Di SIMONA D’ALBORA
Don Peppe Diana venga annoverato tra i martiri della giustizia, al pari del Beato don Pino Puglisi, questo è l’appello lanciato dall’ex magistrato Michele Del Gaudio, intervenuto a una manifestazione dell’associazione Libera che si è svolta a Torre Annunziata. Don Diana fu ammazzato dalla camorra per il suo impegno antimafia nella sua Casal di Principe, dove era nato e dove faceva il prete, il 19 marzo del 1994 mentre stava per dire messa. Un omicidio di stampo camorristico che scosse non solo la comunità, ma l’Italia intera. Il mandante del delitto, Nunzio De Falco è stato condannato in primo grado all’ergastolo nel 2003, mentre l’autore materiale del delitto Giuseppe Quadrano dopo aver iniziato a collaborare con la giustizia è stato condannato a 14 anni. Nel marzo del 2004, infine, la Cassazione ha condannato all’ergastolo Mario Santoro e Francesco Piacenti come coautori dell’omicidio.
“Don Peppino Diana – si legge nell’appello firmato da Del Gaudio e condiviso da molte associazioni e dal volontariato – è il parroco che si offre al suo popolo per liberarlo dall’asfissiante oppressione della camorra. Nasce, cresce, diventa prete, viene assassinato a Casal di Principe (4 luglio 1958 – 19 marzo 1994). Una vita terrena troppo breve per non protrarsi anche nella mente e nel cuore della gente, che lo venera. ancora, nonostante gli anni si annodino anche a cortecce cruente, senza però erodere la speranza. I suoi ragazzi continuano a camminare con la sua fede enorme nelle gambe , a fare squadra con lui, a sentirsi pari a lui, pur riconoscendogli un’autorità irresistibile” “Santo Padre, – conclude l’appello- La imploriamo di rendere questo riconoscimento, ma non per i miracoli che potrebbe propriziare, né per le grazie che potrebbe promuovere o le preghiere che potrebbe esaudire, ma solamente e semplicemente per quello che ha detto e fatto. Ci rivolgiamo direttamente a Lei, anche perché ha indossato la stola di don Peppino, appoggiata sulle Sue spalle da don Luigi Ciotti il 21 marzo 2014”