E’ oramai chiaro a tutti che il vincolo burocratico delle stagioni dei saldi, nel terzo millennio, in un’epoca nella quale il settore del terziario commerciale ha subito notevoli cambiamenti, con liberalizzazioni impensabili fino a qualche tempo addietro, ma anche con l’avvento dell’era digitale, non ha più motivo d’esistere. Invece, anche quest’anno, tra il 1 ed il 6 luglio, con calendari diversi per le regioni italiane, si assiste alla partenza dei saldi estivi. In Campania poi, a seguito del decreto dirigenziale della Giunta regionale numero 206 del 24 giugno 2019, i saldi già iniziano il 29 giugno, in anticipo di una settimana rispetto al calendario originario che ne indicava la partenza in data 6 luglio 2019.
Ancora una volta, dunque, si sollecita la Regione Campania a porre finalmente mano a una legge che liberalizzi i periodi nei quali i singoli esercenti commerciali possono determinare autonomamente quanto effettuare gli sconti sulla merce venduta, senza essere soggetti a vincoli che possono essere, per altro, facilmente aggirati con espedienti di ogni genere, come è possibile verificare anche in questi giorni passeggiando per le strade del quartiere collinare del Vomero e osservando le offerte, in bella evidenza, su diverse vetrine. Una legge, dunque, attesa da tempo ma che a tutt’oggi non è stata ancora varata. E intanto, a pochi giorni dall’inizio dei saldi estivi, si moltiplicano i consueti inviti agli acquirenti a porre molta attenzione, facendo, laddove possibile, un confronto con i prezzi degli stessi capi osservati nei giorni precedenti. Uno sconto normale dovrebbe, in una prima fase, attestarsi mediamente intorno al 30%. In ogni caso conviene sempre controllare bene la merce all’atto degli acquisti, per verificare che non si tratti di capi difettati o di fondi di magazzino.