Trattativa fiume e in salita sui tremila esuberi di Almaviva. Il confronto di oggi al ministero dello Sviluppo economico descrive una matassa complicata che, sotto la regia del viceministro Teresa Bellanova, si sta cercando di districare. E domani e venerdi’ a Palermo i lavoratori si riuniranno in assemblea. La proposta dell’azienda sulla solidarieta’, unica strada indicata dal colosso dei call center per fermare la mobilita’, “non e’ in linea con la posizione espressa dal governo, anzi contiene condizioni peggiori per i lavoratori rispetto all’accordo vigente”, affermano Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo e Eliana Puma Rsu Fistel Cisl. L’ipotesi di accordo al vaglio del tavolo del Mise, alla presenza dell’azienda, sindacati, istituzioni locali regionali e nazionali, prevede il ritiro della mobilita’, 2998 in tre siti Palermo Roma e Napoli, la proroga della solidarieta’ per i prossimi sei mesi estesa a tutti i siti e la garanzia di non spostare nessuna commessa. “Ci auguriamo – aggiungono – che si possa giungere ad un accordo definitivo. Almaviva chiede piu’ flessibilita’ e condizioni economiche peggiorative”, facendo presente che non intende siglare lo stesso accordo sulla solidarieta’ che scade il 30 aprile ma di volere un nuovo testo. Lo stesso governo, del resto, ha parlato di “nuovi contratti di solidarieta’ per sei mesi su tutti i siti dell’azienda senza superare le attuali percentuali di utilizzo”, ha ribadito i suoi impegni della riforma dell’articolo 24 bis sulle delocalizzazione, nessun trasferimento di commesse nel periodo di durata dell’ammortizzatore sociale da una sede all’altra, la riforma del settore, e tutti gli strumenti per rilanciare un settore considerato strategico.